A Palazzo Regio si ricorda Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu che perse la vita nell’attentato contro Borsellino
Quando il 19 luglio del 1992 la bomba di via D’Amelio la uccise, in un attentato mafioso contro il giudice Paolo Borsellino in cui persero la vita anche i suoi colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li
Quando il 19 luglio del 1992 la bomba di via D’Amelio la uccise, in un attentato mafioso contro il giudice Paolo Borsellino in cui persero la vita anche i suoi colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi non aveva compiuto ancora venticinque anni. Una vita spezzata dalla barbarie mafiosa che venerdì a Sestu e ieri al Palazzo Regio di piazza Palazzo a Cagliari, è stata ricordata con un premio dedicato alla sua memoria.
La dodicesima edizione del premio è andata al sostituto Commissario Eleonora Zambelli, della squadra mobile della Questura di Bergam, ma è stata soprattutto l’occasione per affrontare i temi della lotta contro la mafia, la violenza di genere e percorsi educativi di legalità. Oltre ai familiari di Emanuela, presenti la sorella e la nipote, anche diversi rappresentanti delle istituzioni locali. Tra questi Maria Paola Secci, sindaco di Sestu, città natale di Emanuela, l’assessora alle Pari Opportunità del comune di Cagliari Marzia Cillocu, la presidente club Sestu Michela Sedda, il nuovo prefetto di Cagliari Tiziana Giovanna Costantino, il Vicario della Questura di Cagliari Ferdinando Rossi e la presidente Nazionale Fidapa BPW Italia, Pia Petrucci.
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