Grande festa domani per l’addio della carovana rosa del Giro alla Sardegna. Per salutare il Giro dopo la tre giorni in Sardegna, la città prepara una festa per ringraziare la carovana all’aeroporto Mameli di Elmas. Sul palco, allestito per l’occasione nella hall partenze del terminal, si alterneranno artisti, sportivi e personaggi dello spettacolo.

Una vetrina tutta rosa all’aeroporto di Cagliari

Confermata l’esibizione al piano del maestro Romeo Scaccia, artista pluripremiato in Italia e all’estero, che eseguirà diversi brani del suo ampio repertorio passando dal jazz alla tradizione sarda, al funk, alle sonorità di richiamo classico, a quelle di ispirazione cinematografica. Esibizione sul palco anche del Coro di Voci Bianche del Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari. Spetterà, invece, alla showgirl Giorgia Palmas, sarda e madrina dell’edizione 100 del Giro d’Italia, il compito di accogliere ciclisti e appassionati.

Il countdown dell’aeroporto di Cagliari era iniziato lo scorso febbraio con aerostazione e profilo Facebook tinti di rosa, mentre a metà aprile era poi arrivato il Trofeo Senza Fine, in mostra con bici e cimeli storici nella Vetrina del Giro. Sulla pavimentazione del piano partenze è stata inoltre realizzata una “pista” che identifica con i colori e i motivi scelti dalla Regione Sardegna il percorso che, passando da due portali rosa appositamente realizzati per l’evento, seguirà la carovana del Giro in aeroporto nel pomeriggio di domenica.

Sia al piano arrivi che a quello partenze sono inoltre presenti due aree “selfie”. I ciclisti ripartiranno per la Sicilia. Inoltre per tutta la durata del Giro d’Italia 2017, passeggeri e visitatori dello scalo ‘Mario Mameli’ possono vedere in diretta le tappe della corsa (e tutto quanto messo in onda dalla Rai sul Giro) grazie al grande schermo nella hall partenze.

Sardegna terra del vino: è vero oggi quanto era vero 60 anni fa.

Lo dimostra questo documentario Rai, pubblicato su Youtube da PMRec Sardinia.

A differenza di oggi però l’Isola, che produceva grandi quantità di uve e di vino, non aveva molte cantine ed esportava soprattutto le vinacce per i tagli del “Continente”.

Ancora veniva usato da molti l’antico metodo della pigiatura, ma si iniziava a intravedere i barlumi del vino prodotto su scala industriale, oggi uno dei settori più attivi e fiorenti della Sardegna.