Da Pascolo a Katergiannakis, sino a Carini: la maledizione dei portieri stranieri al Cagliari
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Ha aspettato in silenzio, per giorni, accanto al corpo del suo proprietario. Senza cibo, senza acqua, senza muoversi. Questo è Napoleone, cane anziano di circa dieci anni, che non ha mai lasciato solo l’uomo con cui aveva condiviso tutta la vita. Ieri è arrivato al canile di Sassari, portando con sé una storia lunga dieci anni fatta di difficoltà, legami profondi e una fedeltà che commuove. La sua storia è stata raccontata dall’associazione Qua la Zampa.
La Polizia, insieme alle Zoofile AEOPC e alla ASL, lo ha trovato all’interno di un’auto dove lui e il suo padrone vivevano. Purtroppo l’uomo, 74 anni era già morto da diversi giorni. Accanto a lui, sdraiato sul suo corpo, c’era Napoleone. Intrappolato nell’auto, il cane lo aveva vegliato senza mai allontanarsi, incurante della fame e della sete.
Grazie al microchip, regolarmente registrato, è stato possibile ricostruire una storia che affonda le radici nel passato. Circa dieci anni fa Napoleone era stato trovato da una volontaria, chiuso in una casa fatiscente. Il suo proprietario, allora, aveva avuto seri problemi e il cane era stato portato in canile. Per un mese era stato ospitato in stallo proprio dalla volontaria che lo aveva recuperato.
Poi il colpo di scena: il proprietario lo aveva cercato con insistenza. Nonostante la situazione delicata, l’attaccamento tra i due era apparso evidente e, non senza difficoltà, Napoleone era stato restituito al suo padrone. Da quel momento, i due hanno vissuto insieme per dieci lunghi anni, una vita dura, ai margini, ma vissuta l’uno per l’altro.
Il destino ha voluto che Napoleone tornasse ieri in canile, aprendo un nuovo, doloroso capitolo. All’arrivo era immobile, sfinito, con lo sguardo perso nel vuoto. Pieno di pulci, debilitato, profondamente provato. Più del suo stato fisico, colpiva il dolore dei suoi occhi: un cane che sembrava aver perso ogni motivo per continuare. Per farlo sentire al sicuro è stato sistemato in un kennel, uno spazio ristretto che ricorda l’ambiente in cui era abituato a vivere. Per ore non ha voluto mangiare né bere.
Napoleone non ha avuto una vita facile. Forse avrebbe potuto cambiare destino già anni fa, forse no. Resta una certezza: è un cane di una straordinaria fedeltà. La sua presenza, fino all’ultimo istante, è stata probabilmente l’unico conforto per un uomo morto nella solitudine e nell’indifferenza generale.
Questa storia, che emerge proprio nel periodo natalizio, ricorda che il Natale non è fatto solo di luci, regali e tavole imbandite. È anche fatto di storie invisibili, di solitudini estreme e di legami puri come quello tra Napoleone e il suo padrone.
Ora per Napoleone si spera in una rinascita. Ha urgente bisogno di cure, di una toelettatura e soprattutto di tempo, pazienza e affetto. L’obiettivo è aiutarlo a riprendersi e, quando sarà pronto, trovargli una famiglia che possa regalargli serenità e dignità per i suoi ultimi anni. È possibile aiutarlo anche con un’adozione a distanza. Per informazioni inviare un messaggio al: 342 6080729.