Come si dice novembre in sardo campidanese?
Conoscete tutti i vari modi in cui viene chiamato il mese do novembre in sardo campidanese?
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Come si dice novembre in sardo campidanese?
Conoscete tutti i vari modi in cui viene chiamato il mese do novembre in sardo campidanese?
Il nome di novembre in sardo campidanese e l’eredità linguistica di un mese tra memoria e tradizione.
Sardegna terra dalle mille sfumature, anche linguistiche, luogo di arrivi e partenze, coacervo di popoli e idiomi che hanno portato una ben precisa identità: come si dice novembre in sardo campidanese? Il mese che apre le porte dell’inverno, dove il sole lascia spazio alle giornate più corte e comincia a fare un po’ di freddo, assume in questa parte dell’isola un valore che va oltre la semplice collocazione nel calendario. Novembre è su Mes’ ’e Sant’Andria, il mese di Sant’Andrea, un nome che richiama una delle ricorrenze più sentite sul territorio e che accompagna l’immaginario collettivo verso l’arrivo delle prime vere giornate invernali. Ma novembre è anche Donniassanti, Ognissanti, dalla festa di tutti i santi che segna l’inizio del periodo dedicato alla memoria dei defunti; un periodo in cui i riti antichi riemergono tra silenzi, tradizioni e gesti che ancora oggi raccontano la storia profonda della comunità sarda.
Il mese è noto inoltre come Mesi de is mortus, mese dei morti, definizione che racchiude l’essenza di un tempo consacrato al ricordo e alla riflessione, legato a usanze tramandate di generazione in generazione. Undicesimo mese nel calendario giuliano e gregoriano, nono nel calendario romano antico, terzo nel calendario agrario sardo, novembre possiede una molteplicità di nomi che testimoniano la ricchezza dell’eredità culturale dell’isola: su Mes’ ’e Sant’Andria, Donniassanti, Mesi de is mortus, ma anche Novembri e Onniassanti nella forma contratta. Ogni variante racconta qualcosa del passato, del rapporto con la terra, con la religione, con i ritmi stagionali e con quei riti che, nonostante il tempo, continuano a vivere nella lingua e nelle abitudini quotidiane. In Campidano, dunque, il nome di questo mese non è soltanto una traduzione, ma il riflesso di una memoria antica che ancora oggi definisce il volto della Sardegna.
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