Non ce l’ha fatta Maria Franca Murtas, l’anziana di 83 anni rimasta gravemente ustionata il 19 settembre scorso a seguito di un incidente domestico nella sua abitazione di via Rubicone. Dopo quindici giorni di ricovero nel Centro grandi ustioni dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, il suo cuore ha smesso di battere nella serata di sabato.

In un primo momento le sue condizioni non sembravano destare particolare preoccupazione, ma negli ultimi giorni il quadro clinico è peggiorato improvvisamente, fino al tragico epilogo. Il dramma era iniziato in una mattina come tante, quando una fuga di gas dal fornello aveva provocato una fiammata improvvisa, investendo la donna che si trovava in cucina.

Le ustioni al busto e alle braccia erano state subito giudicate gravi, ma non tali da far temere per la vita. Pochi istanti dopo, la fuoriuscita di gas aveva causato anche lo scoppio di una bombola, un boato fortissimo avvertito in tutto il quartiere e che aveva scatenato il panico tra i residenti. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, del 118 e delle forze dell’ordine, che avevano messo in sicurezza l’area ed evitato conseguenze peggiori.

Una scena di violenza domestica sconvolge Guspini. Un uomo di 63 anni, disoccupato, ha accoltellato la madre di 83 anni, inferma e costretta a letto da tempo, colpendola al volto con un coltello da cucina. La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di San Gavino, dove si trova ora ricoverata in gravissime condizioni.

L’allarme è scattato nella mattinata di oggi quando, nonostante le ferite e lo stato di choc, è stata la stessa vittima a chiamare il 112 chiedendo disperatamente aiuto. In pochi minuti una pattuglia dei Carabinieri è giunta sul posto: i militari hanno trovato l’uomo ancora all’interno dell’abitazione, in evidente stato di agitazione, con il coltello utilizzato per l’aggressione.

L’intervento è stato rapido: i carabinieri sono riusciti a disarmarlo e immobilizzarlo, impedendo che potesse colpire ancora. Dopo le formalità di rito, il 63enne è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e condotto nella Casa circondariale di Uta.

Secondo le prime ricostruzioni, madre e figlio vivevano insieme da anni in una situazione difficile, segnata da disoccupazione, isolamento e tensioni familiari. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire il movente dell’aggressione, mentre i medici del San Gavino stanno lottando per salvare la vita dell’anziana donna.