Premio Navicella Sardegna 2025: ecco i vincitori che, con professionalità e passione, portano l’Isola nel mondo

Un cardiochirurgo, uno scrittore, un'archeologa, uno sportivo e un comunicatore: ecco chi sono tutti i sardi che hanno ricevuto, ieri sera, il Premio Navicella Sardegna.
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La XXIV edizione del Premio Navicella Sardegna si è svolta ieri sera al teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo, confermando la sua forza evocativa e la capacità di unire cultura, talento e orgoglio identitario. Sul palco si sono alternati i protagonisti di quest’anno, sei personalità che con la loro carriera hanno dato lustro alla Sardegna a livello nazionale e internazionale:
Stefano Congiu, cardiochirurgo pediatrico che ha dedicato la sua vita a salvare i bambini con patologie cardiache;
Piergiorgio Pulixi, scrittore di romanzi polizieschi apprezzato dal grande pubblico e dalla critica;
Fabio Poddighe, ex campione italiano di pentathlon moderno;
Giuseppa Tanda, archeologa che ha contribuito al riconoscimento delle Domus de Janas come patrimonio dell’umanità UNESCO;
Roberto Giacobbo, conduttore e divulgatore televisivo, volto noto della cultura e della comunicazione italiana;
Fedele Usai, manager di Dolce & Gabbana, guru della pubblicità e del marketing internazionale.
A questi si aggiunge il Premio Speciale “Olimpia Matacena”, consegnato a Riccardo Milani, regista del documentario Rombo di Tuono dedicato a Gigi Riva e de La vita va così, ispirato alla battaglia del pastore Ovidio Marras contro la speculazione edilizia.
Con le premiazioni di quest’anno, il Navicella Sardegna arricchisce il proprio albo d’oro, consacrandosi ancora una volta come il più prestigioso riconoscimento isolano dedicato a chi porta alto il nome della Sardegna. Il Premio Navicella Sardegna, ideato dall’associazione Sardegna Oltre il Mare, è nato per valorizzare chi, con il proprio talento, riesce a diffondere la cultura e i valori dell’isola oltre i suoi confini.
La selezione dei vincitori è affidata a una giuria composta da scrittori, editori, giornalisti, rappresentanti di ordini professionali e istituzioni. Il premio prende ispirazione da un antico simbolo votivo dell’epoca nuragica: una piccola navicella, emblema di viaggio, speranza e legame con la propria terra. Nei secoli, questa immagine ha accompagnato anche i tanti emigrati sardi, diventando simbolo di resilienza e radici. Oggi, quella stessa navicella rivive nelle opere in argento realizzate dal maestro orafo Bruno Busonera, che ogni anno consegna nelle mani dei premiati un frammento di storia e identità.
Il premio è stato assegnato nelle ultime edizioni, fra gli altri, a Francesco Cossiga, Vittorio Sgarbi, Antonio Marras, Gianfranco Zola, Paolo Fresu, Beppe Severgnini, Bastiano Sanna, Lia Palomba, Bianca Berlinguer, Maria Lai, Daria Bignardi, Marcello Fois, Luigi Donà dalle Rose, Geppi Cucciari, Barbara Serra, Remo Bodei, Angela Sirigu, Salvatore Niffoi, Marco Carta, Melissa Satta, Caterina Murino, Elisabetta Canalis, Mariangela Pira e molti altri.

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