E arrivata ieri sera, al rifugio I Fratelli Minori della LIDA di Olbia: Ersilia, una giovane cagnolina di circa un anno. Sul suo musetto, ferite e cicatrici raccontano una storia che non ha bisogno di parole: un passato fatto di dolore, abbandono e solitudine.

«Quando l’abbiamo vista per la prima volta, ci si è stretto il cuore», racconta Lucia, una delle volontarie storiche del rifugio. «I suoi occhi erano spenti, come se non si aspettasse più nulla di buono dal mondo».

Ersilia

Ersilia è stata trovata sola, senza un riparo, senza cibo, senza alcun segno di cura o protezione. Un destino purtroppo comune a tanti animali, vittime dell’indifferenza e dell’irresponsabilità umana. «È difficile accettare che qualcuno possa abbandonare una creatura così dolce e indifesa», aggiunge Marco, altro volontario impegnato quotidianamente in prima linea. «Gli animali non sono oggetti da usare e gettare. Sono esseri senzienti che sentono, soffrono, amano».

Ora Ersilia è finalmente al sicuro. Al rifugio ha trovato una nuova famiglia pronta a curarla e a restituirle fiducia nella vita. Il cammino sarà lungo, ma i volontari sono determinati. «Il nostro obiettivo è farle dimenticare il buio che ha conosciuto», spiegano. «Vogliamo restituirle la serenità, le coccole, e magari, un giorno, una famiglia tutta per lei».

Ersilia

Ersilia si trova in Sardegna ma per una buona adozione può viaggiare anche in centro e Nord Italia. Per info contattare 3334312878 o scrivere a [email protected].

È possibile sostenere le attività della LIDA Olbia www.lidasezolbia.it/donazioni

Per spedizioni di aiuti:
LIDA Sez. Olbia – Rifugio I Fratelli Minori
Via Dei Cestai – 07026 Olbia (SS)
Codice Fiscale per il 5×1000: 01976050904

Una scena di dolore e abbandono che lascia sgomenti: un cane è stato trovato morto, legato a un albero, senza cibo né acqua, in una zona isolata alle porte di Olbia. A dare l’allarme è stato un passante, ma per l’animale non c’era più nulla da fare. I volontari del rifugio che lo hanno soccorso parlano di una vicenda di “inaccettabile disumanità”.

“Era ridotto pelle e ossa, abbandonato come un oggetto inutile. È morto nel silenzio, senza che nessuno ascoltasse il suo dolore”, racconta con commozione Cosetta Prontu, responsabile del rifugio I Fratelli Minori di Olbia. “Chi compie gesti simili non può restare impunito. Serve giustizia, non possiamo più tollerare tanta crudeltà.”

L’episodio ha sollevato profonda indignazione nella comunità e tra gli attivisti per i diritti degli animali. “Siamo stanchi di piangere creature innocenti – aggiunge un altro volontario –. Serve una risposta concreta da parte delle istituzioni: pene severe e applicate con rigore. Non possiamo accettare che questi atti vengano archiviati come episodi minori.”

L’appello lanciato dal rifugio è chiaro: fare luce su quanto accaduto e risalire ai responsabili. “Questa morte assurda non può passare sotto silenzio – insistono –. Vogliamo che chi ha fatto questo venga identificato e perseguito come merita.”

I volontari chiedono inoltre una maggiore attenzione alla prevenzione, a partire dalla sensibilizzazione pubblica: “Finché continueremo a considerare gli animali come oggetti – concludono – queste tragedie si ripeteranno. Servono educazione, controlli e leggi più efficaci.”

L’episodio è ora al vaglio delle autorità competenti, che hanno aperto un’indagine. Intanto, il rifugio invita cittadini e istituzioni a non restare indifferenti. Perché ogni gesto di crudeltà, se non fermato, rischia di diventare abitudine.