Il nuovo Zuckerberg è sardo: Giacomo Vose, ideatore di Wishew, il primo social network filantropico

Giacomo Vose, ideatore di Wishew, sta cambiando il mondo con un social filantropico basato sui desideri.
È nato in Sardegna e sogna in grande. Così grande da aver creato una piattaforma che sta riscrivendo il significato dei social network: non per intrattenere, ma per realizzare desideri veri. Lui si chiama Giacomo Vose, è ingegnere elettronico, visionario, ed è già stato definito “il primo Zuckerberg italiano, ma con empatia al posto degli algoritmi.”
La sua creatura si chiama Wishew e non è un social come gli altri. Niente like, niente follower, niente filtri. Solo desideri, storie e persone che si aiutano davvero. È un ecosistema digitale dove chiunque può raccontare ciò che sogna – un libro, un viaggio, un’operazione – e ricevere aiuto dalla comunità globale. Una piattaforma dove donare è il gesto più virale di tutti. Il progetto sta attirando l’attenzione dei media internazionali, di investitori visionari, di istituzioni e governi interessati alla capacità di Wishew di coniugare inclusione sociale, impatto concreto e innovazione tecnologica. Inoltre c’è anche un crescente interesse da parte di Hollywood. Celebrità globali, da sempre attive nel mondo della filantropia e vicine a cause umanitarie, hanno iniziato a guardare a Wishew come a un nuovo strumento culturale e digitale, capace di dare voce ai desideri di singoli individui, ma anche di fondazioni e organizzazioni non profit. Wishew per ora non lascia trapelare nulla sui nomi coinvolti, ma assicura che alcune informazioni saranno rese pubbliche molto presto e secondo chi segue da vicino il progetto, potrebbero sorprendere.
Dopo un anno intenso negli Stati Uniti, Wishew si prepara a sbarcare ufficialmente in Europa, quindi anche in Italia, con una roadmap chiara che include l’apertura di nuovi mercati in Regno Unito, Canada e Australia. La piattaforma ha già ricevuto richieste di attivazione da oltre 23 paesi, segno di un bisogno globale di strumenti che rendano la solidarietà accessibile, contemporanea e condivisa, ma forse la sfida più grande di Wishew non è nei numeri, né nei mercati: è culturale. Il goal è innestarsi in un mondo individualista, dove regna l’effimero e si corre per sopravvivere, un mondo che ci ha lentamente disabituati a credere. “Non sappiamo nemmeno bene perché abbiamo smesso. Ma sentiamo che è successo. Wishew nasce proprio da qui: dal bisogno di ricominciare a credere — negli altri, nei sogni e nel potere contagioso di un gesto umano” sostiene Giacomo Vose.
Dietro questa ambizione globale c’è l’intuizione di un italiano che non ha mai dimenticato la forza delle sue origini. Giacomo Vose è nato a Cagliari, classe 1984, e porta con sé l’insegnamento più profondo degli isolani: per farsi strada bisogna lottare il doppio, credere il triplo e imparare presto a farcela da solo. “Chi cresce in un’isola sviluppa un senso forte del limite e dell’orizzonte. Wishew nasce da lì: dal desiderio di superare i confini, connettendo le persone su qualcosa che conta davvero”.
A condividere questa visione ci sono Antonino Risicato e Vincenzo De Caro, giovani e brillanti co-fondatori, questa volta siciliani. Uniti dallo stesso fuoco creativo, portano in Wishew l’energia di un Sud Italia che non aspetta più di essere incluso, ma che si prende il proprio posto nell’innovazione globale. Oggi i tre founder guidano una squadra internazionale e lavorano tra Regno Unito, Italia e Stati Uniti, con un obiettivo chiaro: rendere la solidarietà contagiosa, riscrivendo le regole dell’economia digitale. Se fino a oggi i social hanno premiato chi mostrava, Wishew vuole premiare chi si mette in gioco per gli altri. Un cambio di paradigma che ha già acceso i riflettori nei luoghi dove le idee diventano cultura e la cultura diventa movimento.
Sarà Giacomo Vose il nuovo Zuckerberg? Forse, ma a con una visione che parla più al cuore che al portafoglio. Un’ambizione che, da italiana e profondamente umana, punta al mondo.
Giacomo ha iniziato la sua carriera come progettista hardware e software, per poi specializzarsi nello sviluppo di business su scala internazionale. Ha lavorato a stretto contatto con realtà di primo piano come NASA, Siemens, Tesla, Huawei, e altre, maturando una solida esperienza nella gestione di progetti complessi e partnership globali. Prima di fondare Wishew, ha guidato il lancio della divisione industriale di Arduino, contribuendo allo sviluppo di una community internazionale e all’affermazione dell’azienda come riferimento di mercato. Wishew nasce da questo percorso: dall’esperienza maturata nella costruzione di ecosistemi globali e dalla visione trasversale sviluppata in contesti di mercato differenti. Attraverso Wishew, lavora per rendere l’atto del donare semplice, coinvolgente e accessibile, trasformando la raccolta fondi in uno strumento sociale di connessione e cambiamento.
Antonino Risicato è un professionista del marketing con una visione trasversale, maturata tra moda, fintech e consulenza strategica. Ha iniziato nel settore del fashion, dove ha imparato a trasformare estetica, coerenza visiva e trend in desiderabilità. È poi entrato nel mondo fintech, guidando strategie di crescita e acquisizione su scala internazionale, con un approccio orientato all’innovazione e alla distintività. Come consulente indipendente, ha supportato brand nazionali e globali a definire la propria identità e a progettare traiettorie di valore autentico e dal respiro fortemente internazionale. Nel 2024 ha co-fondato Wishew, con l’obiettivo di riportare autenticità e reciprocità al centro del panorama digitale.
Vincenzo De Caro è un esperto di marketing digitale, con un focus su strategia, dati e performance. Dopo una formazione mirata sul digital marketing, ha affinato le sue competenze sviluppando strategie cross-channel e campagne adv internazionali ad alto impatto. Ha poi proseguito come consulente per brand globali, contribuendo a ottimizzare la presenza digitale e massimizzare i risultati attraverso approcci data-driven.

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