In Sardegna c’è una volontaria instancabile che gestisce 4 canili, pronta a ogni battaglia per difendere gli animali

Se volete aiutare tutti gli ospiti delle strutture di Elena Pisu, 328 366 1490.
Se in Sardegna c’è qualcuno che incarna fino in fondo il significato della parola “dedizione”, quella persona è Elena Pisu. Volontaria instancabile, madre, anima e motore dell’associazione Bau Club, Elena è una vera forza della natura, capace di portare avanti, da quasi due decenni, un impegno costante e totalizzante nella tutela degli animali.
Da 18 anni non si concede una vacanza, e basta guardare alla mole di lavoro che gestisce quotidianamente per capire perché: sotto la sua responsabilità ricadono strutture come l’Oasi Romeo di Serdiana, i canili di Ortacesus, Terralba, Villacidro e la Tana di Bau a Quartu Sant’Elena, storica realtà da lei difesa con tenacia quando rischiava la chiusura.
Ma Elena non è sola. Intorno a lei gravita una rete di volontari sardi – per la stragrande maggioranza donne – che reggono sulle proprie spalle un sistema quasi del tutto abbandonato dalle istituzioni. In un contesto come quello isolano, in cui il randagismo è una piaga endemica e gli strumenti pubblici sono spesso insufficienti o assenti, questi volontari diventano l’unico baluardo concreto tra la strada e una nuova possibilità di vita per migliaia di animali.
Elena è anche madre di Gabriele, 16 anni, ormai volontario anche lui: «Quando aveva sei anni ha raccolto il suo primo cane dalla strada, e ne era orgogliosissimo», racconta. Un’eredità morale che si tramanda con l’esempio, perché in casa Pisu si cresce con la consapevolezza che ogni essere vivente ha diritto a dignità, cure e amore.
Nel suo curriculum ci sono battaglie vinte e altre ancora in corso: campagne per la sterilizzazione dei cani da pastore, interventi di emergenza, lotte burocratiche e legali, e una presenza costante sui territori dove c’è bisogno. Ma mai un lamento, mai una resa. «Non c’è tempo per piangersi addosso», dice Elena. E infatti si va avanti, sempre, anche senza ferie, anche con la febbre, anche nei giorni di festa.
Perché in Sardegna – come in molte aree del Sud Italia – il salvataggio degli animali non conosce tregua, e chi ci mette il cuore lo fa senza chiedere nulla in cambio, se non la speranza di vedere quegli occhi impauriti tornare a brillare. E se oggi centinaia di cani e gatti hanno una seconda possibilità, è anche – e soprattutto – grazie a persone come Elena Pisu e al mondo silenzioso ma instancabile dei volontari sardi, che ogni giorno scelgono di combattere, con amore e coraggio, la battaglia per chi non ha voce.

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