Unica Radio si conferma come una delle voci più autorevoli e innovative nel panorama radiofonico universitario europeo, grazie al prestigioso riconoscimento ricevuto dal Parlamento Europeo: il podcast prodotto da Unica Radio e condotto da Damiano Zoppi è stato selezionato per la trasmissione ufficiale durante l’European Youth Event (EYE) 2025 a Strasburgo.

Il podcast, sarà trasmesso oggi alle ore 14:45 durante la diretta Facebook di Europarl Radio, racconta con sensibilità e profondità le esperienze di un giovane sardo nel contesto europeo, affrontando temi chiave come la mobilità giovanile, l’identità insulare e il valore della partecipazione civica in un’Europa in trasformazione. Proprio la conduzione di Zoppi sottolinea il legame personale e culturale tra il territorio sardo e il progetto europeo, rendendo il podcast un esempio concreto di come le realtà locali possano dialogare con le istituzioni continentali.

Il riconoscimento da parte del Parlamento Europeo rappresenta per Unica Radio non solo una vetrina di rilievo, ma anche un’importante conferma della qualità dei contenuti prodotti dall’emittente studentesca universitaria di Cagliari. La partecipazione al contest EYE ha permesso a Unica Radio di portare la propria narrazione oltre i confini nazionali, facendo sentire la voce dei giovani sardi direttamente nel cuore delle istituzioni europee.

L’evento EYE, che ogni due anni riunisce migliaia di giovani da tutta Europa, rappresenta una piattaforma ideale per promuovere idee, valori e storie capaci di ispirare un nuovo senso di appartenenza europea. Il podcast dello studente Damiano Zoppi si inserisce perfettamente in questo contesto, unendo racconto personale e riflessioni collettive su tematiche di attualità europea.

La trasmissione sarà disponibile anche in streaming sul sito di Europarl Radio e rilanciata attraverso i canali digitali di Unica Radio, permettendo a un pubblico ampio di seguire l’evento e approfondire le tematiche proposte.

Dopo la maxi operazione antidroga in Sardegna, Roberto Saviano torna a parlare della criminalità sull’Isola con un post sui social. Ricorda le polemiche dei mesi scorsi, quando aveva denunciato gli assalti ai portavalori attribuendo i gruppi responsabili al Nuorese, scatenando le reazioni di politici locali.

“Oggi le indagini confermano quanto detto allora. Parlare di criminalità organizzata non è diffamare, ma fare informazione. Difendere una terra significa non negare i fatti”, scrive lo scrittore.

Un intervento che riaccende il dibattito su informazione, identità dei territori e libertà di raccontare anche le cronache più scomode.