Un drammatico incidente stradale si è verificato nel tardo pomeriggio di oggi, intorno alle 18, lungo la Strada Statale 195, all’altezza del chilometro 26, nel territorio comunale di Villa San Pietro. A perdere la vita è stato un uomo di 55 anni, originario di Sarroch e residente proprio a Villa San Pietro.

Secondo le prime informazioni fornite dai carabinieri della Sezione Radiomobile di Cagliari, intervenuti per i rilievi, la vittima si trovava alla guida di una Fiat Multipla quando, per cause ancora da accertare, avrebbe perso improvvisamente il controllo del veicolo. L’auto è uscita di strada nei pressi di un distributore di carburante, ribaltandosi e terminando la corsa fuori dalla carreggiata.

L’impatto è stato particolarmente violento e purtroppo non ha lasciato scampo al conducente, che è deceduto sul colpo. Inutili i soccorsi del personale del 118 e dei vigili del fuoco, prontamente accorsi sul posto anche per estrarre l’uomo dall’abitacolo ormai distrutto. Sono attualmente in corso gli accertamenti per determinare con precisione le cause dell’incidente e ricostruirne la dinamica.

La Sardegna è spesso considerata un’isola “asismica”. In realtà, pur essendo una delle regioni più stabili d’Italia, non è completamente immune dai terremoti. La sua bassa sismicità è un dato scientifico assodato, ma ha radici geologiche ben precise.

Come spiega il geologo Luigi Sanciu, la differenza della penisola italiana, situata nel punto di collisione tra la placca eurasiatica e quella africana, la Sardegna si trova al centro della placca eurasiatica, lontana dalle grandi linee di compressione che generano i terremoti più devastanti. Questo la rende un blocco continentale stabile, poco soggetto a scosse significative.

Ciò non significa però che l’isola sia “immune”. Secondo i dati messi a disposizione dall’ISPRA, la zona più attiva è la costa nord-orientale, dove si sono registrati i principali sismi dal 2000 a oggi. Si tratta in gran parte di eventi di magnitudo intorno a 3, prodotti da piccole faglie, ossia fratture della crosta terrestre con lievi movimenti delle rocce.

Sono terremoti che spesso non vengono percepiti dalla popolazione e che restano rilevabili solo dagli strumenti, incapaci di provocare danni e soprattutto impossibilitati a generare onde di tsunami, data la loro modestissima energia.

La Sardegna, dunque, resta una terra fortunata: un’isola geologicamente stabile, ma non del tutto “asismica”. Un dettaglio che ricorda come la natura, anche quando sembra silenziosa, continui a vivere e muoversi sotto i nostri piedi.