Dopo giorni di incertezza e ipotesi contrastanti, è arrivata l’ufficialità: il settore ospiti dello stadio “Diego Armando Maradona” sarà regolarmente aperto in occasione di Napoli-Cagliari, con l’accesso riservato esclusivamente ai tifosi rossoblù in possesso di fidelity card sottoscritta entro il 1° maggio.

Lo ha annunciato il Cagliari Calcio attraverso una nota ufficiale, nella quale si precisa che dalle ore 15 di oggi saranno attivi tutti i punti vendita abilitati TicketOne, ad eccezione di quelli situati nella Regione Campania, per l’acquisto dei tagliandi validi per il settore ospiti superiore.

La decisione chiude definitivamente un tira e molla durato diversi giorni, durante i quali era stata ventilata l’ipotesi di vietare la trasferta ai tifosi sardi, per riassegnare i posti agli appassionati partenopei.

Alla fine, però, è prevalsa la linea del rispetto delle normative e della possibilità per i tifosi ospiti di seguire la propria squadra in trasferta.

L’accesso al settore ospiti sarà quindi garantito esclusivamente a chi è in possesso della fidelity card del Cagliari, sottoscritta prima del 1° maggio 2025. Un’ulteriore misura precauzionale per garantire la sicurezza e il corretto svolgimento della partita in uno stadio che si preannuncia tutto esaurito.

Quella che doveva essere la vacanza dei sogni tra i paesaggi mozzafiato dei fiordi norvegesi si è trasformata in un’esperienza da dimenticare per un gruppo di turisti cagliaritani, costretti a fare i conti con una violenta epidemia di gastroenterite a bordo della nave.

La crociera – salpata lo scorso giugno dalla Germania – era già segnata da un’allerta sanitaria: a bordo si registravano da tempo diversi casi di infezione, tanto che in ogni cabina era stato affisso un avviso che segnalava la situazione. Nonostante ciò, la compagnia ha fatto regolarmente imbarcare nuovi passeggeri.

L’epidemia ha colpito quasi un terzo degli imbarcati, compresi i turisti sardi. Alcuni di loro sono stati costretti a ricorrere alle cure del centro medico di bordo e a restare confinati nelle proprie cabine per diversi giorni, rinunciando alle escursioni programmate. In un caso, la nave è stata addirittura costretta a fare ritorno a Bergen, in Norvegia, per consentire il ricovero di alcuni passeggeri. «Probabilmente ci sono stati anche dei problemi agli scarichi – racconta un crocierista – perché tra i corridoi e nelle cabine c’era un odore non propriamente piacevole che ci ha reso la permanenza ancora più critica».

Oltre al disagio fisico e alla vacanza compromessa, i turisti hanno dovuto anche anticipare le spese mediche per i trattamenti ricevuti, con ulteriori difficoltà burocratiche al rientro.

Ora, un gruppo di viaggiatori cagliaritani ha deciso di rivolgersi al Tribunale, chiedendo il risarcimento dei danni subiti. «Il virus circolava da tempo, come dimostrano anche le recensioni lasciate da altri passeggeri nelle settimane precedenti – sottolineano –. La compagnia non avrebbe mai dovuto consentire nuove partenze». La vicenda rischia di trasformarsi in un caso giudiziario che potrebbe aprire la strada ad altre azioni collettive da parte di viaggiatori penalizzati in analoghe circostanze.