Alessandro Berlucchi ci racconta il successo del progetto inclusivo “IoRampo”: tutti devono poter entrare in un negozio, una chiesa, un ufficio, un museo

Ancora oggi tantissime cittadine e cittadini hanno difficoltà ad accedere materialmente ai luoghi pubblici, ma c'è un nuovo progetto inclusivo che sta spopolando soprattutto in Sardegna
Andrea Venuto, ex Disability Manager di Roma Capitale sotto la giunta Raggi e soggetto che vive in prima persona il tema della disabilità, ha pensato e realizzato una soluzione pratica di accessibilità alle attività commerciali, evitando che le persone con problemi di mobilità continuino a essere costrette (è solo un esempio) a prendere il caffè fuori dal bar o a misurare un capo di abbigliamento fuori dal negozio.
Per farci spiegare bene questo bel progetto di inclusività abbiamo contattato Alessandro Berlucchi, chief commercial officer di Connessioni Sociali Srl.
Se un esercente volesse usufruire del servizio IoRampo cosa deve fare?
Deve contattare noi di IoRampo che offriamo consulenza immediata e in tempi rapidi, senza necessità di autorizzazioni e iter burocratici possiamo rendere immediatamente il locale accessibile. Inoltre inseriamo l’attività in una mappa delle attività accessibili e consente alla community di individuare velocemente le attività inclusive. In ultimo, raccontiamo sui social la storia di accessibilità e l’attività commerciale.
Oggi come oggi si parla tantissimo di inclusivitá ma i disabili continuano a non avere gli accessi in tantissime strutture. La colpa di chi è ? Manca una educazione reale su questi temi, oltre la propaganda?
In realtà l’accessibilità, tra i “grandi” temi sociali, non ha quasi mai un ruolo di primo piano e grande rilevanza mediatica, se non in periodo di eventi grossi come per esempio i Giochi Paralimpici.Se si fa caso e apriamo qualsiasi social, tutte le personalità che quotidianamente fanno divulgazione, approfondimento o sensibilizzazione riguardo a tematiche importanti che riguardano la persona (violenza di genere, discriminazioni di varia natura e via dicendo) in realtà non hanno mai trattato il tema delle prevaricazioni a cui è costretto una persona con disabilità nella vita quotidiana. Eppure parliamo di una tematica che coinvolge oltre 100 milioni di persone solo in Europa di cui circa 13 milioni solo in Italia, un numero enorme.
Le prevaricazioni riguardano attività di primaria importanza (farmacie, studi medici, dentisti), attività di svago o di vita quotidiana (attività commerciali, ristoranti, bar, alimentari) per arrivare addirittura ai luoghi di culto. Quante chiese sono accessibili? Quasi nessuna. E’ certo che si tratta di un aspetto culturale. Spesso nelle persone riscontro un atteggiamento di commiserazione e compassione che risulta fuori luogo, soprattutto perché non rispecchia affatto l’animo della maggior parte di chi convive con una disabilità. Persone che conducono vite normali nelle quali lavorano, curano i propri adempimenti di cittadini, praticano attività sportive. Sono addirittura consumatori! Spesso con un ottimo potere d’acquisto! Hanno svaghi, relazioni, una vita sessuale, figli da crescere. Dove stanno le differenze, nelle esigenze di mobilità? Come può un elemento di questo tipo essere un elemento discriminatorio? La disabilità spesso sembra non essere una parte del mondo che fa parte del mondo, ma un mondo a parte, quasi parallelo, ignoto fino a quando non siamo obbligati a farci i conti direttamente. Basta poco per aprirsi e scoprire che la realtà è molto più ”normale” di quello che si pensi.
Quante strutture vi hanno scelto? In Sardegna sembra esserci stata una impennata di richieste?
La Sardegna, grazie soprattutto a Cagliari, è la regione che sta rispondendo meglio al progetto e di questo sono molto orgoglioso. A Cagliari le attività commerciali stanno rispondendo con grande interesse e soprattutto esiste un buon spirito di emulazione. Ristorazione e bar sono tra i clienti principali, ma anche le altre categorie merceologiche iniziano a comprendere le potenzialità di un semplice gesto che abbatte immediatamente, con costi limitati e senza burocrazia, la barriera architettonica in ingresso della propria attività. Stiamo iniziando a stringere accordi istituzionali molto importanti tra cui potrei citare Confcommercio, Comune di Cortina d’Ampezzo, LND (Lega Calcio Dilettanti). Recentemente abbiamo reso accessibile anche un monumento simbolo per la Sardegna come la Basilica di Saccargia ed è stato molto emozionante, oltre che il primo passo per rendere accessibili tutti quei luoghi d’arte e di cultura che ancora non lo sono.
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