Cagliari, imprenditore arrestato per estorsione ai danni di un dirigente comunale: minacce dopo una gara pubblica

Tutto avrebbe avuto origine da una commessa pubblica affidata all’imprenditore, ma mai saldata dall’amministrazione comunale per via di irregolarità contributive emerse a carico della sua impresa.
Un imprenditore cagliaritano di 48 anni, titolare di un’attività di smaltimento di materiale ferroso, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Cagliari con l’accusa di estorsione ai danni di un dirigente del Comune. Il provvedimento, emesso nella giornata di venerdì 17 maggio, ha portato alla custodia cautelare agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, tutto avrebbe avuto origine da una commessa pubblica affidata all’imprenditore, ma mai saldata dall’amministrazione comunale per via di irregolarità contributive emerse a carico della sua impresa. La mancata liquidazione avrebbe innescato una serie di minacce e pressioni dirette al dirigente comunale che aveva seguito l’iter della commessa.
Le tensioni si sarebbero ulteriormente acuite quando un secondo incarico è stato affidato alla moglie dell’imprenditore, e anche in quel caso, per motivi fiscali simili, il Comune avrebbe bloccato il pagamento. Da quel momento, le minacce si sarebbero intensificate, trasformandosi in richieste pressanti di denaro, anche per somme non dovute.
Il funzionario, preoccupato per la propria incolumità, avrebbe deciso di versare personalmente una cospicua somma di denaro nel tentativo di porre fine alle intimidazioni. Ma, secondo quanto accertato dalle indagini, l’estorsione non si sarebbe fermata: l’indagato avrebbe continuato a esigere l’intera somma pretesa.
A quel punto il dirigente comunale ha sporto formale denuncia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno portato la Quarta Sezione della Squadra Mobile a raccogliere elementi probatori significativi non solo sugli episodi estorsivi, ma anche su alcuni furti di materiale cartaceo avvenuti nei magazzini comunali, per i quali è emerso il coinvolgimento dello stesso imprenditore, già affidatario della gara.
Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza, della pericolosità sociale dell’indagato e del concreto rischio di reiterazione del reato, il GIP ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, con controllo elettronico.

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