Quanti nuraghi ci sono in Sardegna? Un mistero tra stime, pietre millenarie e storia da riscoprire

Tra torri solitarie, villaggi fortificati e siti ancora nascosti, il cuore dell’isola custodisce un patrimonio unico al mondo. Ecco cosa sappiamo sul numero complessivo dei nuraghi in Sardegna
Non esiste ancora un elenco ufficiale e completo, ma una cosa è certa: la Sardegna è costellata da migliaia di nuraghi, torri megalitiche che testimoniano la grandezza e il mistero della civiltà nuragica. Le stime più accreditate parlano di un numero compreso tra i 6.000 e gli 8.000 nuraghi, anche se c’è chi ipotizza una presenza ben più massiccia.
Il motivo? Il patrimonio archeologico dell’isola è talmente vasto che le operazioni di censimento, verifica e schedatura richiedono tempo, risorse e un impegno enorme. Le strutture sono sparse su tutto il territorio regionale, spesso in aree isolate, coperte dalla vegetazione o inglobate in proprietà private. Fino a quando non verrà completato un vero e proprio catasto archeologico aggiornato, bisognerà accontentarsi delle stime.
Ma che cos’è esattamente un nuraghe? Si tratta di imponenti costruzioni in pietra risalenti all’età del Bronzo, erette a partire dal XVIII secolo a.C. e utilizzate per quasi un millennio. Vere e proprie case-fortezze, i nuraghi presentano una struttura conica a tronco, realizzata con blocchi di pietra disposti a secco, cioè senza malta, in cerchi concentrici sovrapposti. Alcuni sono semplici torri isolate con camere affiancate, altri sono più complessi, con torri multiple collegate tra loro, scale a spirale e camere sovrapposte su più piani.
Queste architetture, realizzate con tecniche sofisticate per l’epoca, non avevano funzione funeraria, come si pensava in passato. Venivano erette su altipiani o in punti strategici e potevano raggiungere altezze impressionanti, come nel caso del Nuraghe Santu Antine di Torralba, alto ben 22 metri.
Tra i tantissimi nuraghi disseminati sull’isola, uno svetta per notorietà e stato di conservazione: Su Nuraxi di Barumini. Questo sito, dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1997, è considerato l’esempio più completo e rappresentativo dell’architettura nuragica. Il complesso comprende una torre centrale affiancata da altre quattro, collegate da un bastione e circondate da un villaggio di capanne. Una testimonianza eccezionale dell’organizzazione sociale e ingegneristica della civiltà nuragica.
Quella nuragica fu una civiltà di grandissima rilevanza, con una struttura sociale complessa, capace di erigere opere monumentali senza l’uso della scrittura. Un popolo di costruttori, guerrieri, artigiani e probabilmente anche navigatori, che ha lasciato una traccia indelebile nel paesaggio e nella memoria dell’isola.
Oggi, tra campagne di scavo, iniziative di valorizzazione turistica e progetti scientifici, cresce l’interesse per questo patrimonio archeologico senza eguali. Ma resta ancora molto da fare per conoscerlo a fondo. In attesa di un censimento ufficiale, ci si muove tra stime e scoperte, tra pietre che raccontano e silenzi millenari.

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