Proseguono senza sosta da quasi un mese le ricerche di Giuseppe e Lorenzo Deiana, i due fratelli di Olbia scomparsi insieme alla loro piccola imbarcazione in circostanze ancora misteriose. Una lunga attesa carica di dolore per le famiglie, che vivono giorni segnati dall’angoscia e dall’incertezza. La Procura di Tempio e la Direzione marittima di Olbia considerano il caso una priorità assoluta e le indagini stanno entrando in una fase decisiva.

Negli ultimi giorni, le attenzioni degli inquirenti si sarebbero concentrate su un nuovo possibile sviluppo: l’ipotesi di una collisione in mare. La Guardia Costiera, coordinata dal direttore marittimo Gianluca D’Agostino, avrebbe raccolto elementi utili che spingono a considerare con sempre maggiore concretezza questa pista investigativa.

Massimo riserbo da parte degli inquirenti, ma alcune fonti indicano che siano state effettuate verifiche su imbarcazioni che il 19 aprile scorso si trovavano nelle acque antistanti Capo Figari, nel Golfo Aranci. Le attenzioni si concentrano su un numero molto ristretto di natanti, e non si esclude il coinvolgimento di un terzo soggetto, potenzialmente legato alla scomparsa dei fratelli.

A sollevare per primo l’ipotesi di una collisione era stato l’avvocato della famiglia Deiana, Pietro Cherchi, che ha richiesto ufficialmente l’accesso ai dati delle applicazioni sul traffico marittimo. Nel frattempo, prende piede una pista tanto suggestiva quanto inquietante: quella di una “nave pirata” o non identificata, che potrebbe aver urtato il motoscafo Molinari su cui viaggiavano i due giovani, causando il naufragio. Le indagini proseguono con attenzione millimetrica: la Guardia Costiera sta esaminando con rigore tutte le imbarcazioni che potrebbero aver transitato in quella zona nella notte della scomparsa.

In attesa di riscontri ufficiali, la speranza delle famiglie è che i nuovi elementi possano finalmente far luce su quanto accaduto. Già nelle prossime ore, potrebbero emergere sviluppi cruciali dall’attività investigativa in corso in Gallura.

Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe e Lorenzo Deiana, due fratelli di Olbia rispettivamente di 20 e 24 anni, di cui si sono perse le tracce nel pomeriggio di due giorni fa. I due giovani erano usciti per una battuta di pesca e da allora non hanno più fatto ritorno. Le operazioni di soccorso sono in corso nelle acque della Gallura, tra il litorale di Olbia e Golfo Aranci, con un’intensificazione delle attività nella zona di Capo Figari.

Le forze impegnate nelle ricerche sono numerose e coordinate dalla Capitaneria di porto di Olbia. In campo anche i Vigili del Fuoco con diverse specialità operative: sono intervenute tre unità del nucleo sommozzatori di Cagliari, due del nucleo elicotteri, e due unità del nucleo SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) con droni, provenienti dal comando di Nuoro. A supporto, anche un elicottero del reparto volo di stanza ad Alghero-Fertilia.

L’attenzione degli operatori si è focalizzata attorno al promontorio tra Capo Figari e l’isola di Soffi, dove nelle ultime ore sono stati ritrovati alcuni effetti personali che potrebbero appartenere ai due fratelli: stivali, zaino, giubbotti, una canna da pesca e persino un serbatoio di carburante galleggiante in mare.

Questi ritrovamenti hanno rafforzato l’ipotesi di un possibile incidente durante l’attività di pesca. Le condizioni del mare e il tempo trascorso rendono le operazioni particolarmente delicate, ma l’impegno resta massimo: uomini e mezzi continuano a setacciare la zona con la speranza di ritrovare Giuseppe e Lorenzo ancora in vita.

La comunità di Olbia, intanto, resta con il fiato sospeso, stretta attorno alla famiglia dei due giovani in queste ore drammatiche.