Un’immagine che lascia senza fiato, un momento sospeso tra luce e meraviglia. Il fotografo Marcello Carro ha catturato uno degli spettacoli naturali più suggestivi della Sardegna: il sole che tramonta esattamente al centro dell’arco di roccia di S’Archittu, a Cuglieri.

Scatto del fotografo Marcello Carro

“Con mio grande stupore — racconta Carro — sono riuscito a fotografare il sole all’interno dell’arco di S’Archittu!”. Un allineamento raro e perfetto, immortalato con precisione e sensibilità, capace di restituire tutta la magia del paesaggio sardo al crepuscolo. Lo scatto ritrae il disco solare incastonato nella cavità naturale che dà il nome alla località: una cornice naturale scolpita dal vento e dal mare, che per qualche istante diventa un vero e proprio portale di luce.

S’Archittu, uno dei simboli più amati della costa ovest della Sardegna, regala spesso tramonti spettacolari, ma cogliere il momento esatto in cui il sole si trova perfettamente al centro dell’arco è impresa tutt’altro che semplice. Servono studio, pazienza, e anche un pizzico di fortuna — ingredienti che, in questo caso, hanno portato a un risultato straordinario. Un omaggio potente alla bellezza dell’isola e alla capacità della fotografia di fermare l’incanto di un istante.

Un’atmosfera intima e vibrante ha avvolto ieri il Conservatorio di Cagliari durante il concerto di Patty Pravo, icona intramontabile della musica italiana, che ha scelto il capoluogo sardo come tappa del suo tour. Ma prima ancora che le luci si abbassassero e la voce inconfondibile di Nicoletta Strambelli riempisse la sala, un messaggio è stato diffuso al pubblico: niente telefoni, niente foto o video durante lo spettacolo.

Patty Pravo a Cagliari, foto condivisa dalla cantante

Un appello semplice, ma potente. Un invito a scollegarsi dai dispositivi per connettersi davvero con la musica, con l’artista, con l’emozione del momento. E Patty Pravo, che da sempre ama il contatto diretto con il suo pubblico, ha scelto di unirsi a quella sempre più ampia schiera di artisti che chiedono rispetto per il presente, per il tempo condiviso, per lo spazio sacro del live.

Il gesto, ormai sempre più diffuso, riaccende una riflessione necessaria: i telefoni durante i concerti sono diventati una distrazione costante, per chi guarda ma anche per chi ascolta. Trovarsi davanti qualcuno che filma per interi minuti, con lo schermo sollevato sopra la testa, spezza la magia e impone agli altri spettatori un filtro digitale tra sé e la scena.

Eppure, nonostante il fastidio diffuso, non riusciamo a farne a meno. È il riflesso di un’epoca in cui l’esperienza non sembra esistere davvero se non è documentata. Ma cosa perdiamo nel frattempo? Forse proprio l’essenza dell’evento: la musica, la voce, le emozioni in presa diretta.

Quella di Patty Pravo, dunque, non è una semplice richiesta tecnica, ma un atto d’amore per la musica e per il pubblico: “Godetevi l’attimo”, sembra dire, “perché è unico e irripetibile”. Un invito prezioso, soprattutto in tempi in cui la memoria viene affidata più allo storage del telefono che al cuore.