Lo sapevate? Come si dice ciliegia in sardo campidanese?

Parliamo delle regine rosse dell’estate, delle gioie tonde e succose che fanno impazzire i bambini… ma anche i grandi, diciamolo! La domanda è questa: come si dice "ciliegia" in sardo campidanese? E da dove arriva questa parola così dolce solo a pronunciarla?
Lo sapevate? Come si dice ciliegia in sardo campidanese?
Parliamo delle regine rosse dell’estate, delle gioie tonde e succose che fanno impazzire i bambini… ma anche i grandi, diciamolo! La domanda è questa: come si dice “ciliegia” in sardo campidanese? E da dove arriva questa parola così dolce solo a pronunciarla?
Allora, prendete nota: in sardo si dice cerèsia! Sì, proprio così, cerèsia con l’accento bello marcato, ma aspettate: ci sono anche le sorelline! A seconda del paese cambia un po’: c’è cerescia, cerexia, oppure cressia, che ad Ardauli si usa con orgoglio. Insomma, un ventaglio di nomi per uno dei frutti più amati dell’isola. Ma non finisce qui, perché ogni tipo di ciliegia ha la sua etichetta: la cerèsia agriota è l’amarena, quella dal caratterino asprigno; la cerèsia pisanisca invece è la più dolce, quella che ti scioglie il cuore al primo morso; e poi arriva lei, la diva del cestino: la cerèsia barracoca manna, la ciliegia grossa, dura, nera, praticamente una ciliegia da red carpet! E da dove salta fuori tutto questo splendore linguistico? Ecco il tocco esotico: la parola deriva dallo spagnolo cereza, perché, come sapete, la Sardegna ha avuto i suoi bei contatti con la Spagna… e qualcosa di buono doveva pur restare! Tra i paesi che fanno fiorire queste meraviglie ci sono nomi da segnare e visitare in stagione: Bonannaro, Burcei, Villacidro, Lanusei, Gadoni, Aritzo, Bonarcado… ognuno con la sua storia, i suoi alberi e le sue ceste piene di profumo. Ciliegia in sardo? Ora lo sapete, e non potete più dimenticarlo!

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