Pronta la nuova edizione di Liberevento: Maura Porru ci svela le novità e gli ospiti imperdibili

Manca pochissimo. Abbiamo intervistato per voi la mente e l'anima di uno dei festival letterari più belli della Sardegna
“La XIV edizione di Liberevento è quasi pronta, mancano ancora una serie di tasselli per concludere il puzzle, ma ci siamo quasi”. Abbiamo intervistato Maura Porru la mente e l’anima di uno dei festival letterari più belli della Sardegna. Stiamo parlando di Liberevento. “Come accade ogni anno, ci sono sempre nuovi comuni che si uniscono al nostro progetto e decidono di sposare la nostra iniziativa. Dunque saranno circa 14 i comuni di questa edizione, ma non escludo che possa aggiungersi anche qualcun altro nelle prossime settimane. In programma oltre 40 appuntamenti tra libri e musica.
Il tema di quest’anno sarà “Solitudini” e sarà declinato attorno alle tematiche trattate nei diversi libri che saranno presentati”.
Maura Porru, laureata in Giurisprudenza, con un master di 2^ livello in progettazione europea e diplomata in pianoforte al conservatorio di Cagliari, fin dalla prima edizione nel 2012, ha iniziato a lavorare alla segreteria organizzativa del festival, “quasi per caso” racconta. “Allora Liberevento era ancora prevalentemente un’idea, nata dalle intuizioni di Claudio Moica e Fabio Furia, in collaborazione con il Comune di Calasetta, luogo in cui è nato il festival. Mi sono appassionata fin da subito e ho cercato di adoperarmi per reperire le risorse necessarie per dare sempre più corpo e gambe a quell’idea, così stimolante ed arricchente per il nostro territorio, e far sì che quel nome, “Liberevento”, diventasse un vero e proprio progetto, e poi, possiamo dire, un vero e proprio brand, sinonimo di divulgazione culturale e letteraria e di intrattenimento colto. Dunque, a partire dalla terza edizione, come project manager, ho iniziato ad occuparmi del fund raising e della direzione organizzativa e due anni fa sono stata eletta presidente dell’Associazione Contramilonga ETS che organizza il festival”.
Potete svelare le e gli ospiti più attesi la prossima estate?
Ci saranno alcuni graditi ritorni, come Laura Sgrò, Beppe Severgnini e Roberta Bruzzone, ormai amici storici del festival. Non posso svelare proprio tutti tutti gli ospiti, ma alcuni sono davvero attesissimi da tempo. Parleremo di bullismo, di emigrazione, di psicologia, di casi irrisolti, di mafia, ma anche di educazione, di cibo sano, di sport. Inoltre, come ormai consueto, si terrà quest’anno la quinta edizione del Premio “A vuxe de Caddesedda” dedicato a Bruno Rombi.
Organizzare un festival così pieno di appuntamenti quanto tempo richiede?
Organizzare un festival come Liberevento richiede tutto il tempo! È una grande macchina con tanti ingranaggi, sempre in funzione. Non si finisce di chiudere un’annualità che si sta già lavorando alla successiva, e così via. È un lavoro molto impegnativo, fatto di costanza e passione, colmo di responsabilità di ogni genere, che richiedono una forte esposizione, anche personale. Però è molto stimolante e regala sempre un sacco di soddisfazioni: la partecipazione del pubblico, sempre più sorprendente, l’affetto degli autori che, edizione dopo edizione, ritornano volentieri a trovarci, i luoghi magnifici che impreziosiscono ogni appuntamento, il coinvolgimento del territorio e come motore il libro. Ogni anno è come dare vita ad una nuova creatura che prende forma grazie ad un’infinità di componenti. Le aspettative del pubblico sono sempre più alte, dunque cerchiamo di lavorare sodo per mantenere lo standard qualitativo. Per fortuna lo staff del festival è numeroso e formato da persone molto appassionate e competenti.
Quali sono state secondo te le location più suggestive in questi anni?
Non so dire quali siano i luoghi più suggestivi in cui ha fatto tappa il festival perché il nostro territorio ci offre talmente tanti scenari meravigliosi, ognuno con le proprie peculiarità, che è proprio difficile fare una scelta. Dal Nuraghe Seruci alla Tonnara Su Pranu, dalla Torre Sabauda di Calasetta alla Spiaggia di Is Solinas, fino al Giardino di Casa Casula a Villamassargia e al Chiostro di san Francesco.
Posso certamente dirti, invece, quali sono stati i luoghi più “sfidanti” in assoluto nella storia del festival, quelli più complicati da gestire sotto il profilo organizzativo e logistico, privi di corrente elettrica, complicati da raggiungere, ma veramente sorprendenti:
Il Villaggio Minerario Asproni nel Comune di Iglesias. Attualmente soggetto ad un’importante opera di restauro e riqualificazione, dal 2023 è ormai tappa immancabile di Liberevento che, ogni anno gli dà nuova vita.
Il sito minerario di Pozzo Baccarini nel Comune di Gonnesa, un gioiellino nascosto e ancora poco conosciuto dai più, che si presta per appuntamenti culturali veramente raffinati ed esclusivi.
Il Tempio di Antas nel Comune di Fluminimaggiore, una meraviglia senza tempo.
Luoghi straordinari che meritano di essere valorizzati e fatti conoscere. La mission del festival è infatti quella di unire la promozione letteraria e culturale alla valorizzazione turistica. In questo solco si inseriscono numerose attività collaterali come visite guidate, trekking, degustazioni e concerti, finalizzati ad offrire al pubblico di Liberevento una vera e propria esperienza culturale a 360°.
Il target del vostro pubblico quale è? Giovane anziano, femminile, maschile?
Il target è molto vario, dipende dalle tematiche trattate. Ma, mediamente, dai dati raccolti ogni anno in sede di monitoraggio delle attività, emerge che l’età media del nostro pubblico è dai 35 anni in su con una prevalente componente femminile. Tuttavia programmiamo sempre appuntamenti dedicati alle scuole e ai più giovani, sia durante il periodo scolastico che durante l’estate, al fine di avvicinare alla lettura le fasce più giovani.
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