Un gioiello abbandonato con vista sulla Corsica: in quale paese sardo ci troviamo?
La storia del punto più settentrionale dell’isola, dalla regolamentazione del traffico navale alla dismissione della rete costiera nazionale, oggi totalmente abbandonato. Dove ci troviamo?
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La creazione del semaforo è stata una risposta alla tragedia del naufragio della fregata francese Sémillante nel 1855. Dopo quasi un secolo di attività, il semaforo è stato dismesso con l’introduzione di nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Oggi la struttura è ridotta a uno scheletro.
Situato sulla collina di Punta Falcone, offriva una visuale spettacolare sullo stretto e sulla Corsica, come raccontano bene gli amici di www.sardegnaabbandonata.it
Il semaforo di Punta Falcone, costruito per dirigere il traffico navale sulle Bocche di Bonifacio, ha continuato a funzionare fino all’introduzione delle nuove tecnologie di comunicazione radionavale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’area circostante si affollò con l’installazione di batterie antiaeree e antinave.
Dopo quasi un secolo di servizio, il semaforo fu pensionato con la dismissione della rete costiera nazionale. Oggi, la struttura è ridotta a uno scheletro fatiscente, spogliata di mobilio e tracce umane, ma offre ancora una vista panoramica sulle Bocche di Bonifacio e sulla Corsica. La sala centrale e la vecchia asta semaforica sono murate, ma la terrazza sovrastante offre una vista mozzafiato sulla zona circostante.
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Dolianova, continua a perseguitare i familiari per avere soldi: arrestato un 59enne

L’uomo, disoccupato e già conosciuto dalle forze dell’ordine, era destinatario di una misura cautelare emessa nel luglio del 2024 per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
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Dolianova, continua a perseguitare i familiari per avere soldi: arrestato un 59enne.
A Dolianova, un uomo di 59 anni è stato arrestato dai Carabinieri dopo aver violato il divieto di avvicinamento imposto nei confronti dei suoi familiari.
L’uomo, disoccupato e già conosciuto dalle forze dell’ordine, era destinatario di una misura cautelare emessa nel luglio del 2024 per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
Nonostante il provvedimento, nella tarda serata di ieri si sarebbe recato presso un ufficio di Dolianova, luogo di lavoro di una delle persone offese, dove avrebbe messo in atto comportamenti molesti e insistenti con l’obiettivo di ottenere somme di denaro. La richiesta, accompagnata da atteggiamenti pressanti, ha spinto i presenti a segnalare l’episodio ai Carabinieri. I militari della Stazione di Monastir, intervenuti con il supporto dei colleghi di Dolianova, hanno immediatamente rintracciato l’uomo, traendolo in arresto in flagranza di reato per la violazione del divieto di avvicinamento. Dopo l’arresto, l’Autorità Giudiziaria è stata informata dell’accaduto e, su disposizione del magistrato di turno, il 59enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Il caso riporta l’attenzione su una problematica purtroppo ancora diffusa, quella delle persecuzioni e dei maltrattamenti all’interno dei contesti familiari, situazioni che spesso continuano nonostante le misure restrittive. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente, garantendo la tutela delle persone coinvolte e confermando l’importanza di segnalare subito episodi di questo tipo per permettere un’azione immediata e concreta.
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