Le importanti battaglie per i diritti della Cellula Coscioni. Ne parliamo con l’avvocata Monica Murgia

Lo slogan dell’associazione “dal corpo dei malati al cuore delle politica” rispecchia il modus operandi dell’associazione che trasforma in campagne organizzate le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono a leggi proibizioniste che colpiscono, tra le altre cose, la scienza.
L’Associazione Luca Coscioni ha un lunga e nobile storia. E’ stata fondata nel 2002 da Luca Coscioni, leader Radicale e docente universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica. Lo slogan dell’associazione “dal corpo dei malati al cuore delle politica” rispecchia il modus operandi dell’associazione che trasforma in campagne organizzate le speranze di malati, medici, ricercatori e cittadini che si oppongono a leggi proibizioniste che colpiscono, tra le altre cose, la scienza.
Ne abbiamo parlato con l’avvocata di Cagliari, Monica Murgia che è coordinatrice della Cellula Coscioni del capoluogo sardo. Ogliastrina di nascita, si trasferisce in città all’età di 19 anni per studiare giurisprudenza e “non sono mai andata via. Si potrebbe dire che sono ogliastrina di nascita e cagliaritana di adozione, anche se appena gli impegni me lo consentono torno a casa a Tertenia”.
Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi all’impegno per i diritti civili e umani?
Sono un’avvocata e, coerentemente con i miei interessi, faccio parte del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Cagliari nel quale sono stata eletta nel 2023, e sempre dallo stesso anno faccio parte della Commissione nuovi diritti dell’Ordine degli avvocati di Cagliari.
Sono coordinatrice della Cellula Coscioni Cagliari che è nata poco dopo la raccolta firme per il referendum eutanasia legale, in un contesto di amicizia e condivisione di valori. Nel 2020, infatti, durante la raccolta firme abbiamo creato un gruppo affiatato, composto prevalentemente da colleghe e colleghi autenticatrici/tori tra cui Aldo Luchi, Enzo Bonesu e Carla Dessì (Aldo Luchi e Enzo Bonesu insieme a Giorgia Perra coordinano oggi con me la Cellula), e con grande entusiasmo, abbiamo deciso di costituire la Cellula Coscioni Cagliari. Con il tempo si sono aggiunte nuove persone, di ogni età e con percorsi diversi, ma tutte legate dalla comune concezione del diritto all’autodeterminazione.
Non so dirle esattamente “cosa” mi ha spinta ad avvicinarmi ai diritti civili o comunque ai diritti umani. Né tanto meno quando ciò è accaduto. Sono da sempre stata femminista. Durante l’adolescenza lo ero nei fatti, con le mie amiche storiche abbiamo sempre instaurato dinamiche improntante all’emancipazione femminile e crescendo ne ho acquistato consapevolezza teorica, nel senso che ho compreso le dinamiche sottese al patriarcato e imparato l’importanza e l’urgenza di parlare di ciò che riteniamo rilevante. Del resto, mia madre mi ha sempre insegnato che prima di qualsiasi altra cosa avrei dovuto diventare indipendente. Crescendo il femminismo e i diritti umani hanno continuato a far parte della mia vita: mi sono diplomata scrivendo un tema sull’emancipazione della donna e laureata con una tesi sulla convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ho sempre ritenuto l’autodeterminazione, intesa quale potere e capacità di improntare le proprie scelte di vita alle proprie convinzioni morali e sociali, elemento imprescindibile della dignità umana. L’autodeterminazione è, del resto, uno dei diritti che sta alla base sia del femminismo che delle battaglie dell’Associazione Luca Coscioni, nelle cui fila mi sento a casa, circondata da persone con l’animo nobile, di spessore umano e culturale elevatissimo, con cui condividere le battaglie, i dispiaceri e i successi.
Può spiegarci meglio come funziona la Cellula?
L’associazione, composta da cittadini, ricercatori, medici, giuristi, politici persone malate o con disabilità, si dedica alla difesa del metodo scientifico, dei diritti e delle libertà. In particolare mi riferisco al diritto alla scienza, e quindi al diritto di godere dei progressi della scienza, al diritto a concepire figli senza discriminazioni nel rispetto del diritto alla salute, al diritto all’autodeterminazione nelle scelte che riguardano il proprio corpo ivi incluse quelle riproduttive (contraccezione e aborto) e quelle che ruotano attorno al fine vita (cure palliative, biotestamento e eutanasia legale). Non solo. L’associazione promuove anche campagne volte a garantire il diritto alla libertà di movimento delle persone con disabilità tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche, il diritto alla salute dei detenuti in carcere, e il diritto all’accesso ai cannabinoidi medici.
Negli anni, l’associazione ha promosso diverse azioni a livello nazionale, tra cui il referendum abrogativo del 2005 avente ad oggetto la Legge 40 sulla “procreazione medicalmente assistita”, le proposte di legge d’iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia e della cannabis e il referendum eutanasia legale di qualche anno fa. A livello regionale, l’Associazione ha di recente promosso la campagna “liberi subito” finalizzata ad incentivare le Regioni ad adottare una legge volta a garantire tempi certi per l’aiuto medico alla morte volontaria. Ma l’associazione si è spesa anche a livello internazionale a favore della libertà di ricerca scientifica in seno alle Nazioni unite.
Può ricordarci le più importanti battaglie vinte dall’associazione?
Le battaglie vinte dall’Associazione Luca Coscioni nel corso degli anni sono numerosissime, vanno dai diritti riproduttivi al fine vita e passano prevalentemente per le aule dei Tribunali e per le pronunce della Corte Costituzionale.
Anzitutto, bisogna ricordare le disobbedienze civili di Marco Cappato (e non solo) che hanno portato alle due pronunce della Corte Costituzionale sul c.d. “suicidio medicalmente assistito”. La prima del 2019, alla quale si riconosce il merito di aver individuato un’area in cui l’incriminazione per il suicidio medicalmente assistito non è conforme a Costituzione. Si tratta dei casi in cui l’aiuto è fornito a una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale, affetta da una patologia irreversibile, fonte intollerabile di sofferenze, ma pienamente in grado di prendere decisioni libere e consapevoli. Con la seconda pronuncia, dello scorso anno, la Corte ha invece definito il concetto di trattamento di sostegno vitale, estendendo la portata del requisito anche all’assistenza di terze persone. In materia di diritti riproduttivi, grazie anche all’Associazione Luca Coscioni, la Legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita è stata “smontata” pezzo per pezzo dai Tribunali, con l’eliminazione di una serie di divieti tra cui quelli in materia di fecondazione eterologa e diagnostica preimpianto. L’associazione ha vinto anche diverse cause per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche.
Come spiega in tanti temi, l’inerzia parlamentare parlamentare? Manca nei partiti una spinta a lottare per le battaglie di civiltà?
Non è semplice spiegare l’inerzia parlamentare davanti a queste istanze sociali, peraltro sempre più sentite. E’ innegabile che spesso ci sia una certa reticenza o lentezza nell’affrontare in modo diretto e definitivo tematiche che involgono profili etici, morali e religiosi. Non penso però che affermare genericamente che manchi nei partiti una spinta a lottare per battaglie di civiltà sia del tutto corretto, o comunque non ritengo valga per tutti i partiti.
Vero è che la politica elettorale ha il “problema” che chi viene eletto vive alla ricerca del consenso elettorale. Può quindi accadere che i partiti preferiscano (peraltro legittimamente) concentrarsi su temi che portano un consenso più ampio o che comunque ritengo per vari motivi più urgenti. Affrontare questioni eticamente sensibili, come ad esempio l’eutanasia, può essere visto come un rischio politico, con conseguente perdita di consenso elettorale.
Attirate giovani?
L’associazione richiama, in realtà, persone di tutte le fasce di età, sia giovanissimi che persone adulte.
Probabilmente, il clima dentro l’associazione, estraneo alle dinamiche partitiche elettorali, la rende un luogo in cui fare politica liberamente senza la continua ricerca del consenso a breve termine, tramite anche l’esercizio dei poteri di democrazia diretta che rendono ciascun cittadino partecipe dell’attività politica. Forse è anche questo ciò che attrae.
Quali sono le campagne attualmente attive nel territorio?
Attualmente le campagne sulle quali siamo impegnate/i sul territorio? Lo scorso 8 marzo, in occasione della festa della donna, abbiamo organizzato a Cagliari, in concomitanza con la mobilitazione nazionale, una raccolta firme per sollecitare i parlamentari ad adottare una legge che garantisca l’accesso alla procreazione medicalmente assistita a tutte le donne single e alle coppie dello stesso sesso.
Sicuramente, in questi periodo siamo impegnate/i anche sul fronte del fine vita. Sul punto, e in attesa della legge regionale “liberi subito” che auspichiamo venga adottata al più presto e sulla quale la Presidente Todde ha dato, proprio qualche giorno fa, rassicurazioni, colgo l’occasione per invitare tutte e tutti ai banchetti informativi sul biotestamento domenica 6 e domenica 13 al Fico d’India- Poetto.
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