Lo sapevate? Come si chiama il topo di fogna in sardo campidanese?

I campidanesi hanno un modo tutto loro per indicare i topi di fogna, il grosso Rattus Norvegicus, che popola le grandi città ma non solo. E voi come li chiamate?
Lo sapevate? Come si chiama il topo di fogna in sardo campidanese?
I campidanesi hanno un modo tutto loro per indicare i topi di fogna, il grosso Rattus Norvegicus, che popola le grandi città ma non solo. E voi come li chiamate?
La pantegana, il terrore di molte persone nel sud dell’Isola viene chiamato “Merdona” o anche “Madrona”, appellativo utilizzato comunque anche per indicare i sorci e i ratti in genere.
Avete mai incrociato per strada quel simpatico roditore di fogna, con il pelo arruffato, il musetto sveglio e la coda lunga quanto un giorno senza Wi-Fi? Se la risposta è sì, e siete in Sardegna, sappiate che ha un nome tutto speciale. In Campidano, infatti, il famigerato Rattus Norvegicus, quel topo di dimensioni discutibili che spadroneggia nei tombini e nei vicoli meno raccomandabili, non viene chiamato semplicemente “topo”. No, sarebbe troppo gentile. Da queste parti si preferisce un termine più colorito: “Merdona” (o, per i più raffinati, “Madrona”).
Ebbene sì, i sardi del sud non hanno mezze misure quando si tratta di battezzare i loro coinquilini indesiderati. La scelta del nome non lascia spazio all’immaginazione e descrive con efficace realismo la natura poco nobile di questi roditori. Non si tratta solo del topo di fogna per eccellenza, ma anche di un termine usato per identificare topi e ratti in generale. Perché accontentarsi di un semplice “ratto”, quando si può usare un appellativo che ne esprima tutta la maestosa sgradevolezza?
Ora la domanda è: voi, nei vostri dialetti e nelle vostre città, come chiamate questi amabili amici (o meglio, nemici) di quartiere? Perché, diciamolo, ogni cultura ha il suo modo di affrontare la realtà con un pizzico di ironia. E in Campidano, lo fanno alla grande.

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