Ancora tensione in Piazza del Carmine, da tempo ormai al centro di polemiche per il degrado e la mancanza di sicurezza. Questa mattina, intorno alle 8, una violenta rissa tra uomini di origine tunisina è degenerata in un brutale pestaggio. Due aggressori hanno preso di mira un connazionale, colpendolo ripetutamente anche con un tirapugni.

Nonostante le ferite, la vittima è riuscita a scappare fino al quartiere Marina, dove è stata soccorsa dal personale del 118. Trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Trinità, presentava diverse lesioni su varie parti del corpo, sebbene non in pericolo di vita. Tuttavia, una volta giunto in pronto soccorso, l’uomo ha compiuto un gesto estremo, infliggendosi ulteriori ferite con una lametta. L’intervento dei carabinieri si è reso necessario per riportare la situazione sotto controllo.

L’ennesimo episodio di violenza riaccende il dibattito sulla sicurezza in una delle piazze centrali di Cagliari, sempre più spesso teatro di risse e attività illecite. Residenti e commercianti chiedono interventi urgenti per contrastare degrado e criminalità, sollecitando un’azione concreta da parte delle istituzioni per garantire maggiore tutela alla cittadinanza.

La Polizia di Stato di Cagliari ha arrestato due uomini per lesioni personali pluriaggravate e porto abusivo di arma clandestina in relazione alla sparatoria avvenuta ieri sera nel quartiere di Sant’Elia. I fatti si sono verificati intorno alle 19:40 nei pressi di un bar di via Schiavazzi, dove una violenta rissa tra più persone è degenerata con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.

All’arrivo delle Volanti e della Squadra Mobile, due uomini sono stati trovati feriti a terra e soccorsi dal 118. Uno presentava una ferita da arma da fuoco al fianco e un trauma alla testa, l’altro lesioni da arma da taglio alla schiena. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Brotzu con prognosi di 30 e 21 giorni.

Le indagini, supportate da immagini di videosorveglianza e testimonianze, hanno portato all’identificazione di tre presunti responsabili: un 50enne, un 28enne e un minorenne di 17 anni. Secondo la ricostruzione, uno avrebbe sparato con una pistola, mentre gli altri due avrebbero partecipato all’aggressione armati di katana e coltello. Alla base dell’episodio ci sarebbe stato un litigio avvenuto poco prima.

I tre si sono presentati spontaneamente agli agenti, ammettendo i fatti, e l’arma è stata recuperata. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Uta, mentre per il minorenne è scattato l’affidamento al genitore, come previsto dalla normativa.