Cagliari, apre il mercato di piazza Nazzari: clienti in fila all’ingresso.

Ore 9:35, un momento storico per Cagliari. I cancelli del nuovo mercato provvisorio di piazza Nazzari si spalancano per la prima volta, segnando ufficialmente l’inizio di una nuova fase per il commercio cittadino. Un lungo applauso rompe il silenzio dell’attesa: sono i primi clienti, radunati in via Sant’Alenixedda, che accolgono con entusiasmo l’apertura della struttura destinata a ospitare gli operatori del mercato civico di San Benedetto durante il periodo di riqualificazione.

Un nuovo capitolo si apre per i commercianti e per i cittadini, che per almeno due anni faranno la spesa tra i banchi di questa moderna struttura situata nel cuore del Parco della Musica. Un allestimento studiato nei minimi dettagli per garantire continuità e funzionalità, con spazi ampi, servizi efficienti e una logistica riorganizzata per agevolare clienti e venditori.

Persone in fila al mercato ((Foto Facebook)

L’intera area è stata pensata per essere facilmente accessibile: accanto all’ingresso di via Sant’Alenixedda è già operativo un parcheggio con ben 172 posti auto, mentre il piano trasportistico è stato adeguato con modifiche alla viabilità introdotte già lo scorso autunno. Inoltre, per facilitare gli spostamenti, il Ctm ha attivato un servizio di bus-navetta che collega il mercato alle principali vie del quartiere, da via Paoli a via Galilei, fino a via Manzoni, rendendo ancora più agevole l’arrivo dei clienti.

Con questa inaugurazione, la città di Cagliari dimostra ancora una volta la sua capacità di innovarsi senza interrompere le tradizioni. Mentre il mercato storico di San Benedetto si prepara a vivere un importante intervento di riqualificazione, il mercato provvisorio del Parco della Musica si candida a diventare un nuovo punto di riferimento per lo shopping quotidiano, accogliendo i cittadini in un ambiente moderno e funzionale, nel segno della continuità e della qualità.

Il quartiere CEP di Cagliari, acronimo di “Centro Edilizia Popolare”, è nato a metà degli anni ’60 come parte di un progetto di edilizia popolare inserito nel quadro nazionale delle costruzioni civili popolari. Questo intervento statale ha avuto radici nel “Piano Fanfani”, avviato alla fine degli anni Quaranta per sostenere la ricostruzione dell’Italia post-bellica.

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Il cuore del quartiere è rappresentato da cinque imponenti “grattacieli”, circondati da villette a schiera di due piani. Al centro della comunità si trovano anche un campetto da calcio, uno da basket, un cineclub e una chiesa, inizialmente guidata dal parroco don Aldo Matzeu. Quest’ultimo, particolarmente amato dagli abitanti, è stato onorato con una via e un busto davanti alla storica parrocchia del quartiere.

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Oggi il CEP dispone di tutti i principali servizi: scuole, asili, una farmacia, mercati e varie strutture per le attività sportive. Inoltre, il Comune ha investito nella riqualificazione di numerose aree verdi, migliorando la vivibilità della zona. Le prime tre torri tra le cinque presenti furono costruite tra il 1970 e il 1973 e ancora oggi caratterizzano lo skyline della città a seconda del punto di osservazione. La realizzazione fu affidata alla GESCAL (Gestione Case per i Lavoratori), ente responsabile di numerosi interventi di edilizia popolare in Italia. I progettisti delle strutture, tutti sardi, furono gli ingegneri Carlo Aymerich, Vinicio Demontis e Luciano Deplano.

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L’impresa Bosazza Spa, specializzata in costruzioni di grande altezza, si occupò della realizzazione delle tre torri di Piazza Pitagora e Via Archimede. Gli edifici si sviluppano su dodici piani, con un totale di 72 appartamenti, un piano portico e uno sottotetto. La planimetria è quadrata e priva di balconi, in linea con le tipologie abitative imposte dalla GESCAL. L’intervento edilizio incluse anche le strutture più basse circostanti, caratterizzate dalla stessa finitura esterna in mattoni faccia a vista.

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Nel corso degli anni, il quartiere CEP ha vissuto profonde trasformazioni, passando dall’essere un progetto di edilizia popolare a una zona residenziale dotata di tutti i servizi necessari per la comunità. Un’evoluzione che racconta una pagina importante della storia urbanistica di Cagliari e dell’Italia intera.