Tradizione o maltrattamento? Non si fermano le proteste e le controversie riguardo “Sa Cursa de Su Puddu” di Sedilo. Nonostante le numerose dimostrazioni, l’invio di email e l’intervento di alcuni parlamentari, la manifestazione “Sa Cursa de Su Puddu” organizzata dall’Associazione Ippica Sedilese, si è svolta a Sedilo tra polemiche e indignazione.
Mentre cavalieri mascherati e giovani amazzoni hanno animato l’evento, sopra le loro teste sventolava una corda con appese galline uccise appositamente per questa gara. “La domanda inquietante sorge spontanea: come è possibile che tale manifestazione venga autorizzata da autorità locali, come il Prefetto, il Sindaco e i veterinari dell’ASL?”, si chiedono dalla Lida di Olbia.
La presenza di animali uccisi per un gioco solleva interrogativi etici e morali, mettendo in discussione la capacità delle istituzioni di proteggere gli animali da situazioni di maltrattamento. L’approvazione di eventi del genere da parte delle autorità competenti appare contraddittoria rispetto agli sforzi sempre più apprezzati per garantire il benessere animale e promuovere pratiche etiche all’interno della comunità.
“In un momento in cui il rispetto per gli animali è diventato un tema centrale nel dibattito pubblico, è sconcertante notare l’assenza di una ferma opposizione da parte delle associazioni locali e regionali. Di fronte ad una manifestazione che perpetua la sofferenza animale e influisce negativamente sull’immagine di una Sardegna che aspira “ad essere all’avanguardia nella tutela dei diritti animali”, la mancanza di contestazione da parte delle organizzazioni competenti desta una profonda preoccupazione”.
“Noi, come L.I.D.A. Sezione di Olbia, abbiamo intenzione di proseguire le nostre dimostrazioni verso gli enti che hanno autorizzato tale manifestazione. È inaccettabile che eventi come questo non solo causino la sofferenza degli animali, ma offrano anche un cattivo esempio alle future generazioni. Mi piacerebbe sapere cosa racconterete ai bambini facendogli vedere uno spettacolo del genere, dove gli insegnamenti trasmessi sono di istigazione alla violenza. In questo contesto, le associazioni animaliste dovrebbero unirsi e lottare per tutti gli animali, non solo per alcuni. Anche le galline, purtroppo spesso dimenticate, meritano la nostra attenzione ed il nostro impegno. È possibile celebrare il carnevale e le tradizioni, in modo diverso e creativo”.
“Inviterei il Sindaco di Sedilo ad una riflessione”, aggiunge Cosetta Prontu del rifugio Lida di Olbia. “La violenza sugli animali non è ammissibile in alcun contesto. È essenziale che le tradizioni vengano riesaminate alla luce dei valori etici contemporanei, che promuovono il rispetto e la tutela degli animali. Molte comunità stanno riconsiderando pratiche tradizionali per allinearle ai principi del benessere animale, trovando modi per preservare la cultura senza causare sofferenza”.
“Questa situazione sottolinea l’importanza di un equilibrio, dove il rispetto delle tradizioni può coesistere con l’impegno per i diritti degli animali. Il dialogo e l’educazione sono fondamentali per promuovere cambiamenti positivi e sostenibili, avanzando verso un futuro più eticamente responsabile. Comprensione reciproca e apertura al cambiamento sono le chiavi per un progresso che rispetti tutti gli esseri viventi”.
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