Qual è la figura leggendaria sarda più conosciuta a livello internazionale?

Questa figura dal ruolo enigmatico ha suscitato fascino e interrogativi per secoli ed è la più conosciuta del panorama sardo
La figura leggendaria sarda in assoluto più conosciuta a livello inetrnazionale è quella dell’Accabadora. Questa donna dal ruolo enigmatico ha suscitato fascino e interrogativi per secoli, rappresentando un aspetto unico della cultura sarda.
L’Accabadora era una donna a cui si attribuiva il compito di porre fine alle sofferenze dei malati terminali attraverso un atto di “misericordiosa pietà”. Il termine stesso deriva dal sardo “s’accabbu”, che significa “la fine” o “terminare”. Secondo le testimonianze storiche e le narrazioni popolari, l’Accabadora operava in segreto, spesso chiamata dalle famiglie dei moribondi che, impossibilitate a veder soffrire i propri cari, si affidavano a questa misteriosa figura per garantire loro una morte dignitosa.
Le modalità con cui l’Accabadora metteva fine alla vita di una persona variano a seconda delle tradizioni locali e delle testimonianze raccolte. Si racconta che potesse utilizzare un bastone di legno – chiamato “su mazzolu” – con cui infliggeva un colpo mortale alla nuca della vittima, oppure potesse soffocarla dolcemente con un cuscino. Tuttavia, si dice che l’Accabadora agisse solo in casi estremi, quando il dolore e la sofferenza erano insopportabili e la guarigione impossibile.
Il dibattito sull’effettiva esistenza dell’Accabadora è ancora aperto. Molti studiosi ritengono che il fenomeno possa essere stato reale fino alla prima metà del XX secolo, soprattutto nelle zone rurali della Sardegna, dove le cure mediche erano scarse e la morte era ancora circondata da rituali ancestrali. Alcuni anziani sardi hanno raccontato di aver sentito parlare di donne che svolgevano questo compito, ma non esistono prove certe che confermino la pratica.
Oggi, la figura dell’Accabadora è diventata un simbolo affascinante della cultura e del folklore sardo. Ha ispirato romanzi, studi antropologici e opere teatrali, come il celebre libro Accabadora di Michela Murgia, che ha contribuito a far conoscere questa figura a livello internazionale. La sua storia continua a evocare interrogativi morali e filosofici sulla vita e sulla morte, sul confine tra pietà e omicidio, tra giustizia e necessità.

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