Sabrina Casti sta vivendo una situazione di estrema difficoltà e chiede aiuto per trovare una casa per sé e per i suoi amati gatti. La sua storia è segnata da eventi drammatici e sfortunati, che l’hanno portata a un punto critico senza alcuna rete di supporto familiare.

Tutto è iniziato un anno fa, quando Sabrina, residente a Quartu Sant’Elena, è stata vittima di una truffa legata a un’offerta di lavoro online, che le ha sottratto 15.000 euro, compromettendo gravemente la sua stabilità economica. Come se non bastasse, il 17 dicembre 2022 ha subito un grave incidente, e due mesi dopo ha dovuto affrontare la tragedia della morte di suo fratello, stroncato da una cardiopatia ischemica proprio davanti ai suoi occhi.

Dopo la sua perdita, la proprietaria della casa in cui vive le ha notificato la decisione di non rinnovarle il contratto d’affitto, costringendola a trovare una soluzione abitativa alternativa. Sabrina aveva pianificato di trasferirsi in Friuli o in Trentino alla ricerca di un lavoro, ma la truffa subita ha vanificato i suoi progetti.

Nonostante la denuncia presentata alle autorità competenti, la situazione non ha avuto l’esito sperato. Nel frattempo, Sabrina ha cercato di accedere a diverse misure di sostegno economico, come il Reddito di Cittadinanza e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), partecipando attivamente ai seminari richiesti e inviando candidature per corsi di formazione.

Il 1° aprile 2025, Sabrina dovrà lasciare la casa con tutti i suoi averi e i suoi gatti, gli unici compagni rimasti dopo la perdita della sua famiglia. Nonostante gli sforzi per trovare un’abitazione alternativa, si trova di fronte a una situazione senza sbocchi. Sabrina non vuole finire in strada. Per quindici anni ha vissuto nella stessa abitazione, pagando regolarmente l’affitto e prendendosi cura degli spazi comuni. Ora, si trova senza una casa e senza prospettive certe per il futuro.

Chiede disperatamente un alloggio, anche piccolo, con un cortile dove i suoi gatti possano vivere in sicurezza. Non ha debiti, non ha mai arrecato danni all’abitazione e non vuole essere costretta ad abbandonare i suoi animali, che considera la sua unica famiglia.

Se qualcuno ha la possibilità di offrirle una sistemazione temporanea o definitiva, ogni aiuto sarebbe prezioso. Chiunque possa supportare Sabrina può contattarla a questo LINK per offrirle una soluzione abitativa e ridarle un minimo di serenità dopo tutte le difficoltà affrontate.

Nascosto tra i boschi e le distese di asfodeli alle pendici del monte Tamara, nel territorio di Nuxis, il pozzo sacro di Tattinu continua ad affascinare studiosi e visitatori. Un monumento silenzioso e enigmatico, la cui architettura fuori dal comune solleva interrogativi ancora irrisolti: frutto di precise scelte costruttive o custode di segreti che solo future campagne di scavo potranno rivelare?

Foto Nicola Castangia

La prima e più evidente particolarità rispetto ai tradizionali pozzi sacri nuragici è l’apparente assenza di un vestibolo o di altre strutture visibili in superficie. Il percorso verso l’acqua inizia direttamente con una lunga scalinata di 28 gradini, che incide il terreno formando un vuoto rettangolare. Alla base, si apre un vano d’acqua lungo poco più di otto metri e largo appena uno, incorniciato da pareti che accompagnano lo sguardo fino alla camera sotterranea.

Foto Fabrizio Bibi Pinna

La struttura del pozzo è a dir poco insolita: ha una sezione “a bottiglia” e una pianta ellittica, soluzioni raramente documentate nel panorama nuragico. Alta circa cinque metri, la camera è coperta da una volta a tholos, realizzata con blocchi di calcare perfettamente lavorati, integrati da ciottoli accuratamente disposti.

Foto Lucia Corda

A breve distanza, avvolti dal verde del bosco, si trovano i resti di un villaggio nuragico, testimone silenzioso di un passato che ancora parla attraverso la pietra.

Foto Lucia Corda

Si ringrazia per gli scatti Nicola Castangia, Lucia Corda e Bibi Pinna e il portale Sardegna verso l’Unesco.