“Con il cuore spezzato vi diciamo che Tigro se n’è andato. Ha lottato come un guerriero, ma le ferite inflittegli dalla crudeltà umana erano troppo grandi”, a dare la triste notizia è l’associazione che si stava occupando delle sue cure, la Fierogatto ODV.

Tigro era stato bruciato vivo un paio di settimane fa a Dolianova e la sua storia aveva sconvolto l’opinione pubblica per l’atrocità del gesto. Dopo due settimane di sofferenze il povero gattino è volato sul ponte dell’arcobaleno.

“Vogliamo ringraziare la Clinica Veterinaria Nora che lo ha curato con estrema professionalità e amore fino all’ultimo respiro. Grazie a Fabrizio e alla sua famiglia, che per primi lo hanno salvato dalla strada e portato dal veterinario. Grazie a tutti i media che hanno dato voce alla sua storia. E grazie a tutti voi, che vi siete innamorati di lui, che ci avete inondato di pensieri positivi e parole di affetto. Abbiamo potuto fare tutto il possibile soltanto perché siamo stati inondati di solidarietà”, scrivono i volontari.

“Tigro sarà seppellito nella terra che ha conosciuto, ma in quel posto crescerà un albero in sua memoria, perché lui possa continuare a vivere nel vento, nel sole, nella natura. Adesso dobbiamo metabolizzare questo dolore, ma non lasceremo che la sua storia venga dimenticata. Troveremo un modo per onorarlo.  Buon viaggio, anima bella”.

Non ha mai conosciuto il calore di una casa, una carezza sincera, una passeggiata al sole con qualcuno che lo ami. Nonno Antonello è nato e cresciuto in canile, senza mai ricevere una richiesta di adozione. Il suo sguardo racconta tutto: paura, rassegnazione, una speranza che si è affievolita nel tempo.

Oggi, dopo 10 anni di solitudine, sogna finalmente una famiglia che gli offra affetto e rispetto. È una taglia medio-piccola, in buona salute e pronto a donare il suo cuore a chi vorrà accoglierlo.

Si trova in un canile della Sardegna, ma per un’adozione seria può viaggiare fino al centro e nord Italia. Se vuoi regalargli il futuro che merita, contatta il numero 327 311 7673 su WhatsApp.

Non lasciamo che il suo sguardo resti per sempre quello della tristezza.