Venerdì 21 febbraio alle 8:30 nella sala convegni Giorgio Pisano in Piazza L’Unione Sarda si svolgerà la tavola rotonda ‘Medicina di precisione e i test genetici nelle patologie oncologiche: sfide e opportunità.’ L’evento organizzato dall’associazione Mai Più Sole contro il tumore, con il contributo non condizionante di Astrazeneca, intende essere un confronto aperto e costruttivo tra l’Assessorato alla Salute della Regione Sardegna, decisori politici, esperti di genetica, oncologia, bioetica e rappresentanti delle associazioni di pazienti.

Negli ultimi anni, il trattamento delle patologie oncologiche è cambiato considerevolmente grazie ai progressi nella genomica e nella biotecnologia. I test genetici svolgono un ruolo cruciale nell’oncologia di precisione, consentendo una comprensione più approfondita delle caratteristiche molecolari dei tumori e guidando lo sviluppo di terapie personalizzate. Questo approccio ha il potenziale di migliorare significativamente i risultati clinici, riducendo al contempo.

L’evento intende esplorare le Innovazioni nei Test Genetici applicati all’oncologia e valutare come queste innovazioni stiano migliorando la diagnosi precoce e la personalizzazione delle terapie. L’uso delle nuove tecnologie ha però implicazioni etiche e legali, inclusa la gestione dei dati genetici e la privacy dei pazienti oltre alle questioni legali relative all’accesso e all’equità nei test genetici.

L’Associazione Mai Più Sole si ripropone di promuovere la collaborazione multidisciplinare riunendo esperti provenienti da diversi settori favorendo così lo scambio di conoscenze e la creazione di sinergie tra ricerca e pratica clinica tenendo nella giusta considerazione l’Impatto sociale, discutendo le esperienze dei pazienti e il loro coinvolgimento nei processi decisionali. La tavola rotonda rappresenta un’opportunità unica per discutere le sfide e le opportunità offerte dai test genetici nell’oncologia di precisione.

L’evento, libero e aperto a tutti, mira a promuovere la consapevolezza e l’adozione di pratiche basate sull’evidenza che possono migliorare la cura dei pazienti oncologici, contribuendo al tempo stesso all’evoluzione delle politiche sanitarie e delle pratiche cliniche. Modera la giornalista Carla Mura.

Interverranno:
● Albachiara Bergamini, presidente di Mai Più Sole;
● Armando Bartolazzi, Assessore alla Salute Regione Sardegna;
● Carla Fundoni, Membro Commissione Sanità Consiglio Regionale;
● Paolo Cannas, Direttore ASL Nuoro – Coordinatore Forum Nazionale DG Federsanità;
● Erika Giuressi, Genetista;
● Daniele Farci, Direttore Oncologia e Medicina Nuova Casa di Cura Decimomannu;
● Antonio Macciò, Docente Università Cagliari – Direttore SOC Ginecologia oncologica
Brotzu;
● Annamaria Leone, Presidente Acto Puglia;
● Loredana Pau, Vicepresidente Europa Donna Italia

Un’icona del calcio sardo rivive attraverso l’arte dei mattoncini. Maurizio Lampis, artista dei mattoncini e fondatore del museo Karalisbrick, ha realizzato una nuova opera e stavolta l’ha dedicata a Gianfranco Zola, «per me il più grande calciatore sardo di sempre».

Foto e opera di Maurizio Lampis

«È il mio tributo a Gianfranco Zola – racconta Lampis – un campione che ha vestito maglie prestigiose come quelle di Napoli, Parma, Chelsea e del Cagliari, prima del ritiro». Un omaggio sentito a un fuoriclasse che ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio italiano e internazionale.

Foto e opera di Maurizio Lampis

Soprannominato in Inghilterra “The Magic Box” per le sue giocate di pura fantasia, classe ed eleganza, Zola è stato un simbolo soprattutto ai tempi del Chelsea, dove ha conquistato il cuore dei tifosi con il suo talento raffinato e imprevedibile.

L’opera è un quadro-mosaico realizzato con circa 3.000 mattoncini LEGO, assemblati uno a uno in due settimane di intenso lavoro. Un progetto che unisce passione sportiva e creatività artistica, trasformando il volto di un campione in un’immagine iconica fatta di colori e geometrie.

Foto e opera di Maurizio Lampis

Ancora una volta Maurizio Lampis dimostra come i mattoncini possano diventare uno strumento d’arte capace di raccontare storie, emozioni e grandi miti, rendendo omaggio a uno dei simboli più amati della Sardegna sportiva.