Tutto ha inizio nel 1974, in un’epoca in cui il mercato automobilistico in Sardegna era ancora agli albori. Gianni Vacca, giovane imprenditore edile e pilota di rally, decide di intraprendere una sfida ambiziosa: portare il marchio BMW a Cagliari. La sua visione non si limita alla semplice vendita di automobili, ma punta a introdurre un nuovo modo di concepire il rapporto con l’auto, fatto di qualità, innovazione e servizio.

Non fu un’impresa semplice. Affermare un marchio prestigioso in un contesto ancora poco abituato a certe eccellenze richiedeva determinazione e spirito imprenditoriale. Ma Gianni, abituato alle curve strette dei rally, sapeva che per tagliare il traguardo servivano audacia e resistenza.

Nel 1985, la storia di Special Car compie un passo fondamentale con l’ingresso dei figli, Nicola e Gian Mauro. Il sogno di Gianni diventa così un progetto familiare, destinato a crescere e consolidarsi, fino a diventare un punto di riferimento non solo per Cagliari, ma per tutta la Sardegna.

L’espansione è rapida: ai marchi BMW si aggiungono BMW Motorrad, MINI e Volvo. Il numero di sedi e servizi aumenta, mentre la filosofia aziendale resta sempre la stessa. “Mio padre ha sempre creduto nella qualità, nel rapporto con i clienti e nell’idea che ogni automobile non fosse solo un mezzo, ma un’esperienza. Noi abbiamo solo portato avanti la sua visione, con lo stesso entusiasmo”, racconta Nicola Vacca.

Gli anni 2000 segnano una svolta epocale per Special Car. Nel 2013 arrivano i marchi Mercedes-Benz e Smart, e nel 2019 l’azienda compie un ulteriore salto di qualità con la nascita di Special Car Group S.p.A., ottenendo il mandato BMW per tutta la Sardegna.

Ma il sogno non si ferma. Special Car amplia il proprio raggio d’azione fino a diventare un punto di riferimento per l’intero settore automotive. Il 2020 segna un altro momento storico con l’accordo per la vendita e l’assistenza di due marchi iconici: Ferrari e Maserati. Un traguardo che, solo qualche decennio prima, sembrava impensabile.

L’espansione prosegue a ritmi serrati: nel 2022 vengono inaugurate le sedi BMW, MINI e BMW Motorrad a Sassari e i Centri Service di Oristano. Nel 2023 si aggiungono nuovi brand come DR, Sportequipe e ICH-X, mentre nel 2024 Special Car diventa Partner MINI per tutta la Sardegna e acquisisce la distribuzione e assistenza dell’INEOS Grenadier, il fuoristrada che richiama la robustezza dei grandi classici del settore.

I 50 anni di Special Car

Cinquant’anni di storia non potevano restare solo nella memoria di chi li ha vissuti. Per questo Nicola e Gian Mauro Vacca hanno voluto raccogliere tutto in un libro: “Una vita a tutto gas”, un tributo alla visione del padre e alla straordinaria avventura imprenditoriale della famiglia Vacca. Pagina dopo pagina, il libro racconta la storia di uno degli imprenditori più visionari della Sardegna, le sfide affrontate, le vittorie conquistate e lo sguardo sempre rivolto al futuro.

La famiglia Vacca

Oggi, Special Car non è solo un concessionario, ma un vero e proprio brand, un punto di riferimento che ha saputo crescere senza perdere il contatto con la sua anima familiare. “Abbiamo sempre creduto che il successo non dipendesse solo dal prodotto, ma dalle persone. Ed è per questo che vogliamo raccontare la nostra storia anche attraverso nuovi strumenti di comunicazione”, spiega Gian Mauro Vacca. Nasce così la campagna “Special People”, un progetto che mette al centro dipendenti, clienti e partner, tutti parte di una grande community. Nel 2025 prenderà vita uno spot televisivo e una forte presenza digitale, a cui seguirà il progetto “Special Service”, dedicato alla qualità e all’innovazione nei servizi.

I Fratelli Vacca

Come in una gara di rally, ogni traguardo è solo una nuova partenza. Special Car guarda avanti, pronta ad affrontare le sfide del futuro con la stessa passione che l’ha portata fin qui. E mentre la Sardegna cambia, cresce e si evolve, la famiglia Vacca continua a scrivere la sua storia, rimanendo un punto fermo nel panorama imprenditoriale dell’Isola. Perché ci sono storie che non si fermano mai.

Come si dice “piselli” in sardo campidanese? Un viaggio tra lingua, terra e tradizione.

Sardegna, terra dalle mille sfumature linguistiche e culturali, crocevia di influenze antiche e orgoglio di una tradizione che resiste al tempo. Qui, ogni parola è un piccolo frammento di storia, ogni suono racconta la vita quotidiana di un popolo che da secoli vive in simbiosi con la propria terra.

Piselli (Foto Wikipedia)

Anche un termine semplice e apparentemente banale come “piselli” può diventare il punto di partenza per scoprire la ricchezza della lingua sarda, in particolare del campidanese, la varietà parlata nella parte meridionale dell’isola. Il termine italiano “pisello” affonda le sue radici nel latino pisum, che a sua volta deriva dal greco pison, forma neutra di pisos. Una lunga discendenza linguistica per indicare una pianta umile ma preziosa, coltivata e apprezzata sin dall’antichità. Il pisello è infatti una pianta erbacea annuale della famiglia delle Fabaceae, originaria delle regioni mediterranee e orientali, che ha accompagnato per secoli la dieta e la vita delle comunità agricole. I suoi semi, piccoli e verdi, sono ricchi di amidi e proteine e hanno rappresentato una fonte di sostentamento fondamentale sia per l’uomo sia per gli animali, simbolo di abbondanza e fertilità nei campi. In sardo campidanese, però, il pisello non si chiama semplicemente “pisellu” come si potrebbe pensare per affinità con l’italiano. La lingua locale, con la sua fantasia e dolcezza, preferisce parole come pisuruci o pisurci, e in alcune zone anche prisucci. Tutte queste forme derivano da pisu druci, che significa “pisello dolce”.

Un modo affettuoso e genuino di nominare questo piccolo frutto della terra, con quella dolcezza tipica della parlata sarda che trasforma i suoni in espressioni di appartenenza. Il pisello, dunque, non è solo un alimento ma anche un tassello del vasto mosaico linguistico e culturale dell’isola. Chiamarlo pisuruci significa evocare un mondo di orti familiari, di mani che lavorano la terra, di stagioni che si rincorrono e di una lingua che sa unire passato e presente in un’unica melodia. E così, dietro una semplice parola, si nasconde l’essenza stessa della Sardegna: una terra capace di dare sapore e vita anche alle cose più piccole, mantenendo vivo il legame profondo tra la natura, la lingua e l’identità di un popolo.