Un nuovo anno che si apre con un grave episodio di violenza in Gallura. Giuseppe Fadda, 83 anni, noto pastore e produttore di pecorino, è stato vittima di un agguato a colpi di fucile lungo la strada provinciale 24 che collega Padru a Buddusò e Alà. L’uomo, conosciuto nella zona come “Tiu Peppineddu”, si trovava a bordo della sua Renault Capture quando è stato raggiunto dai colpi esplosi da una distanza ravvicinata, nei pressi del bivio per Su Tirialzu, non lontano dalla sua abitazione.

Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, chi ha sparato si trovava nascosto dietro un muretto a secco che costeggia la strada, agendo con l’intenzione di uccidere. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione operativa del Reparto territoriale di Olbia, con il supporto dei colleghi del Radiomobile e della stazione di Padru. Gli inquirenti stanno ora cercando di risalire al movente dell’attacco: si indaga su eventuali intimidazioni passate o possibili conflitti personali.

Fadda, soccorso rapidamente dai sanitari del 118, è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Sassari, dove le sue condizioni sono definite gravi. Nell’abitacolo della sua auto è stata rinvenuta una pistola, dettaglio che potrebbe fornire ulteriori elementi alle indagini in corso.

Giuseppe Fadda non è un semplice pastore: la sua fama va ben oltre i confini della Gallura, grazie alla sua passione per i prodotti tipici sardi che ha trasformato in un simbolo di qualità. Durante l’estate, Tiu Peppineddu vende salumi, miele e pecorino a Puntaldia, nei pressi della spiaggia di Lu Impostu. Ma la notorietà internazionale gli è arrivata anche grazie all’attore americano George Clooney, che ha apprezzato i suoi formaggi al punto da acquistare tanti chili di pecorino da lui.

Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.

Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.

In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.