Per Andrea Deidda, non è Natale. Un velo di tristezza offusca la gioia delle festività, mentre l’assenza di sua sorella Francesca si fa sentire con una forza devastante, lasciando un vuoto incolmabile. Le luci natalizie, che dovrebbero portare calore e speranza, non riescono a scaldare un cuore avvolto dal dolore.

Foto dal post di Gianfranco Piscitelli, avvocato

Nel post, pubblicato dall’avvocato di Andrea Deidda Gianfranco Piscitelli, ricorda la tragica vicenda di Francesca Deidda, uccisa dal marito a San Sperate. Un grido di dolore e un appello alla giustizia che risuonano nel cuore di chi l’ha amata. I ricordi riaffiorano, dolci e amari. Momenti di un’infanzia felice trascorsa insieme, davanti all’albero di Natale scintillante, custode di regali e sorprese. Ora, quelle memorie si intrecciano con le melodie delle canzoni festive, evocando un nodo alla gola che impedisce ad Andrea di esprimere appieno la sua sofferenza.

Il pensiero costante è rivolto a Francesca, barbaramente uccisa da quell’uomo che per oltre vent’anni aveva amato e che avrebbe dovuto proteggerla. Un uomo che, con falsità, aveva giurato amore eterno. Andrea si aggrappa alla speranza di giustizia, ma il peso dei depistaggi e delle menzogne dell’assassino rende ogni momento più difficile. Si chiede, e chiede a chi gli sta vicino, “perché?” Una domanda che sembra non avere risposta.

Gianfranco Piscitelli, avvocato di Andrea e figura a lui vicina come un fratello maggiore, condivide pubblicamente il dolore del suo assistito. “Non mi trasmette desideri di vendetta, ma mi guarda triste e indifeso,” scrive Piscitelli. “Non so se io o la giustizia terrena riusciremo a rispondere alla sua domanda, ma una risposta vera l’assassino dovrà darla. A Qualcuno a cui non si può mentire e, sino a quel momento, dovrà affrontare se stesso nelle notti di Natale e in tutte le notti della sua pena terrena.”

Nonostante il dolore, Piscitelli rivolge un pensiero di conforto ad Andrea: “Che la luce di queste feste possa, nonostante tutto, portare un po’ di pace al caro Andrea.” Conclude con un messaggio rivolto a Francesca: “Buon Natale, dolce Francesca, ovunque tu sia.”

È suonata questa mattina, 15 settembre 2025, la campanella che inaugura ufficialmente l’anno scolastico 2025/2026 in Sardegna. Dopo la pausa estiva, oltre 200.000 studenti hanno varcato i cancelli degli istituti, riportando vita e movimento nelle aule di tutta l’isola, dai grandi centri urbani come Cagliari, Sassari e Oristano fino ai paesi più piccoli.

Accanto a loro, circa 25.000 docenti hanno riaperto i registri con la speranza di un anno scolastico sereno e ricco di opportunità.

Il calendario regionale prevede la conclusione delle lezioni l’8 giugno 2026 per le scuole primarie e secondarie, mentre le scuole dell’infanzia continueranno fino al 30 giugno. La campanella di oggi non segna soltanto un ritorno alle routine quotidiane, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo per la comunità scolastica sarda: un anno di sfide, speranze e traguardi da raggiungere insieme.