Antipasti sardi vegani per le festività: 5 idee per un cenone all’insegna della tradizione e della sostenibilità

Preparare un cenone che rispetti l’ambiente e le scelte alimentari dei propri ospiti non è mai stato così semplice.
La cucina sarda, con le sue radici profonde nella tradizione e nei sapori autentici, può sorprendere anche chi ha scelto di seguire un’alimentazione vegana. Per il cenone delle feste, vi proponiamo cinque antipasti made in Sardegna, in chiave completamente vegetale.
Potrebbe sembrare una sfida, ma la gastronomia isolana offre numerose opzioni che si adattano perfettamente a un menù senza derivati animali. Dai piatti a base di verdure di stagione alle ricette che valorizzano i legumi e i cereali tipici del territorio, scoprirete che il gusto e la tradizione possono andare di pari passo con la sostenibilità. Preparare un cenone che rispetti l’ambiente e le scelte alimentari dei propri ospiti non è mai stato così semplice. Continuate a leggere per scoprire le nostre proposte, pensate per portare in tavola sapori autentici e creatività, senza rinunciare alla magia delle feste.
Sa Panada, un piatto tipico originario del paese di Assemini, è costituita da un guscio croccante di pasta violada che contiene il ripieno. Oggi ve la proponiamo con un ripieno di carciofi e patate. La pasta si fa in genere usando lo strutto, che si può sostituire con l’olio, anche se in realtà lo si faceva anche nel passato.
Cuoci le patate in acqua bollente per 15 minuti circa, dovranno risultare leggermente indietro di cottura perché in seguito dovranno andare in forno. Mentre le patate cuociono, prepara la pasta violada e una volta pronto coprila con della pellicola trasparente e lasciala riposare. Pulisci i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e pelando il gambo. Man mano trasferisci i carciofi puliti in una ciotola con acqua e succo di limone, in questo modo eviterai che si anneriscano. Taglia i carciofi a cubetti piccoli (compresi i gambi) e falli rosolare in una padella dove avrai fatto precedentemente fatto scaldare un paio di cucchiai d’olio evo e uno spicchio d’aglio in camicia. Lascia cuocere i carciofi per circa 20-30 minuti con il coperchio, mescolando di tanto in tanto e aggiungendo acqua per ammorbidirli. Una volta pronti, spegni la fiamma e aggiungi le patate sbucciate e tagliate a cubetti piccoli, i pomodori secchi tagliati grossolanamente, e il prezzemolo tritato. Quindi aggiusta di sale e pepe.
Stendi sul piano di lavoro infarinato la pasta abbastanza spessa (circa 4 mm di spessore). Aggiungi il ripieno nella parte centrale del disco di pasta e adagia sopra il ripieno l’altro cerchio. Bagna con un pochino di acqua i bordi per chiudere più più facilmente la panada. Cuoci la panada in forno statico preriscaldato a 180 °C per 40-45 minuti. Quando sarà dorata sfornala e lasciala raffreddare.
Pisci a collettu, ovvero le fave lesse. Un nome che ironicamente andava a indicare il pesce dei poveri, fave bollite con qualche rametto di menta e aglio, una pietanza che in determinati periodi dell’anno diventava il cibo comune dei meno abbienti.
Olive a scabecciu. Antica ricetta tradizionale sarda diffusa in tutta la regione. Sono facili da preparare e hanno un gusto forte e deciso ma stuzzicante, sono un ottimo antipasto piccante che si accompagna bene a cardi sottolio e formaggio per i vegetariani e gli onnivori. Sono ottime anche da sole, e se le accompagnate con un po’ di pane carasau e vino fresco.
La preparazione è molto semplice, richiede solo un po’ di pazienza perché è necessario praticare tre taglietti longitudinali con la punta del coltello su ogni oliva questa operazione si chiama “sinnadura”. Dopo averle quindi incise, lasciate le olive in salamoia per due o tre giorni. Successivamente lavatele per eliminare il sale. Mettete a bollire dell’acqua acidulata con l’aceto, quando questa avrà raggiunto l’ebollizione metteteci le olive e spegnete il fuoco. Scolatele e mettetele in forno a temperatura bassissima per farle asciugare (60º) per 1 ora. Preparate un soffritto di aglio e prezzemolo e aggiungete le olive, se preferite anche del peperoncino e fatele saltare per qualche minuto. Le olive così preparate si possono anche conservare sottolio.
Su pani indorau, un modo sfizioso per riutilizzare il pane raffermo e utilizzarlo come ottimo crostino. Per prepararlo si usano fette di civraxiu e per la pastella veg usate la farina di ceci, un pizzico di sale e versate piano piano la birra nella farina, mentre mescolate con una frusta a mano. Continuate a mescolare finchè non si amalgama bene. Coprite e mettete in frigo per 1 oretta circa. Fate scaldare abbondante olio nella padella. Versare un po’ di latte vegetale in una ciotola e inzuppate le fette di pane, poi immergete nella pastella e friggete.
Carciofini sott’olio. Pulire i carciofi togliendo le foglie esterne più dure, finché non raggiungete il cuore del carciofo, che ha foglie più chiare e tenere e strusciate il carciofo con mezzo limone e immergetelo nella ciotola di acqua. Versate in una pentola acqua e aceto e portateli a ebollizione a fuoco medio. Quando iniziano a bollire, aggiungete il sale e poi immergete tutti i carciofini. Fateli cuocere a fuoco medio per 5-7 minuti, o finché non saranno tanto morbidi da poter essere facilmente bucati dalla punta di un coltello. Metteteli su un canovaccio e fateli asciugare per almeno un giorno, finché non avranno scolato l’acqua. Quando sono pronti, versate qualche cucchiaio di olio sul fondo dei barattoli, poi riempiteli con i carciofini, sistemandoli uno accanto all’altro, il più vicino possibile. Riempite i barattoli con l’olio, fino a coprirli tutti.

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