Capire i costi nascosti nei conti deposito

Lo strumento di investimento finanziario perfetto per chi ha bisogno di certezze.
I conti deposito sono il modo più comodo e moderno per gestire i propri risparmi. Sempre più utenti sono interessati a questo tipo di prodotto che, oltre a essere molto versatile, è pensato anche per avere un rendimento assicurato, unendo a questo il vantaggio di condizioni flessibili e praticità di utilizzo. È senza dubbio fondamentale l’aspetto del risparmio, strettamente connesso a rischi molto bassi: questo strumento di investimento finanziario, dunque, è perfetto anche per chi ha bisogno di certezze.
Pur appoggiandosi a un conto corrente tradizionale, i conti deposito non sono conti corrente e, a differenza di questi ultimi, consentono di effettuare unicamente due tipi di operazioni, cioè prelievi e versamenti verso il conto corrente di appoggio. Il cliente ha anche la possibilità di vincolare le somme depositate sul conto deposito per un determinato periodo di tempo, a seconda di quanto previsto da contratto. Chi sceglie questo strumento finanziario, è interessato a conoscerne anzitutto i costi che, di norma, vengono chiariti al momento della stipula del contratto. Per avere un quadro quanto più chiaro possibile, analizziamo in dettaglio quali sono le spese da sostenere per un conto deposito e, soprattutto, se esistono dei costi nascosti e quali possono essere.
Focus sui costi – I conti deposito si accompagnano, naturalmente, ad alcuni costi da sostenere, che sono di varie tipologie. Si comincia dalla tassazione, con l’imposta di bollo che è dovuta dai cittadini allo Stato, sebbene non corrisponda a una specifica prestazione dello Stato. Nel caso del conto deposito, l’imposta di bollo è proporzionale alla giacenza presente a una determinata data, in generale al termine del periodo di rendicontazione, e corrisponde al 2 per mille della somma depositata. Va, tuttavia, effettuata una importante distinzione tra persone fisiche e non: i soggetti diversi dalle persone fisiche, infatti, hanno un tetto massimo di 14.000,00 euro, mentre per le persone fisiche non sussiste alcun limite.
Proseguendo la panoramica sui costi, è importante sottolineare che esistono diverse proposte di conti deposito che non includono spese di apertura, di chiusura o di gestione. Le proposte di Santander Consumer Bank, ad esempio, non hanno né spese di apertura, né di gestione, al fine di consentire la massima autonomia di gestione quotidiana. Le spese di un conto deposito sono minime e si riducono alle imposte, da pagare sulla base degli interessi che si ottengono sulle somme depositate.
Nel caso di conti deposito vincolati, bisogna mettere in conto anche una eventuale penale, qualora si vogliano svincolare anticipatamente le somme depositate. Di norma, il corrispettivo consiste nella sola perdita degli interessi maturati. I clienti hanno la libertà di estinguere anticipatamente le somme vincolate, in qualsiasi momento lo ritengono opportuno, ma l’estinzione anticipata comporta l’applicazione del tasso corrisposto sul conto base per tutto il periodo di giacenza delle somme.
A fronte dei costi, ci sono gli interessi bancari, cioè la remunerazione che il correntista si vede corrispondere per aver depositato il suo denaro. Gli interessi possono essere attivi o passivi: quelli attivi vengono corrisposti dalla banca a chi ha depositato il suo capitale su conto corrente o conto deposito. Quando si parla di conti deposito, bisogna anche valutare se si tratta di un deposito libero o vincolato: nel primo caso, infatti, il tasso di interesse è quello base, mentre nel secondo varia in base al tempo del vincolo. Gli interessi attivi maturati sulle somme depositate sono sottoposti a una ritenuta fiscale del 26%; per conoscere gli interessi al netto, dunque, bisogna sottrarre dal totale lordo sia la ritenuta fiscale, che eventuali altre spese di gestione.
Quanti tipi di conti deposito esistono? Abbiamo anticipato i concetti di conti deposito liberi o vincolati. Il cliente, infatti, può scegliere tra queste due tipologie. Il conto deposito libero non prevede un obbligo di tenere “congelate” le somme in giacenza in banca per un certo periodo di tempo. Il risparmiatore, quindi, può ritirare ciò che vuole in qualsiasi momento, senza alcuna penale. In questo caso gli interessi vengono pagati trimestralmente. Il conto deposito vincolato, invece, prevede lo svincolo delle somme depositate solo alla scadenza pattuita con la banca, che puoi variare dai 3 ai 60 mesi. In ogni caso, il conto deposito resta uno strumento molto versatile. Per venire incontro a ogni esigenza, Santander Consumer Bank offre due opzioni: “Io posso” e “Io Scelgo”: il primo è privo di qualsiasi tipo di vincolo; il secondo è dedicato a chi è interessato al massimo rendimento. Entrambi sono accomunati dalla caratteristica di mettere al centro il concetto di risparmio, tutelato dal FITD, cioè il Fondo Interbancario di tutela dei depositi.

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