Cristian Cocco, noto al pubblico come storico inviato di Striscia la Notizia, è stato assolto dall’accusa di estorsione nei confronti dell’operatore di riprese Antonio Aversano. La sentenza è stata pronunciata dalla giudice Silvia Palmas, accogliendo la richiesta della difesa rappresentata dall’avvocata Cristina Puddu. La vicenda, che aveva avuto ampio risalto mediatico, si conclude così con l’assoluzione piena per Cocco, segnando la fine di un lungo percorso giudiziario.

L’ex inviato di Striscia era finito a processo a seguito della denuncia di un uomo che aveva dichiarato di essere stato costretto a consegnargli oltre 60mila euro. Secondo l’accusa, Cocco avrebbe esercitato pressioni indebite sull’operatore, configurando un reato di estorsione.

Il pubblico ministero Andrea Chelo aveva richiesto una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione, sostenendo la solidità delle prove raccolte. Tuttavia, la difesa ha ribattuto con fermezza, puntando a smontare le accuse e a dimostrare l’innocenza del proprio assistito.

La sentenza, pronunciata dalla giudice Palmas, ha accolto le argomentazioni della difesa, portando all’assoluzione di Cocco. L’avvocata Cristina Puddu ha sottolineato come la verità sia emersa nel corso del processo, evidenziando l’assenza di elementi probatori che confermassero le accuse mosse contro il suo cliente.

Per Cristian Cocco, la conclusione del procedimento rappresenta una liberazione non solo personale, ma anche professionale.

L’assoluzione mette fine a un calvario giudiziario che aveva messo in seria difficoltà l’ex inviato sardo. La notorietà legata al suo ruolo a Striscia la Notizia aveva fatto sì che le accuse ricevessero una forte eco mediatica, amplificando l’impatto della vicenda sulla sua vita personale e professionale.

Ora, con l’assoluzione, Cristian Cocco può voltare pagina, pur consapevole del peso che questa esperienza ha avuto su di lui. Resta da vedere se l’ex inviato deciderà di intraprendere nuove azioni per ristabilire la propria immagine e recuperare eventuali danni subiti.

La Uil Fpl annuncia per martedì 9 dicembre uno sciopero e un presidio contro il trasferimento del Microcitemico di Cagliari e dell’ospedale Marino di Alghero, denunciando il rischio di trasformarli in “scatole vuote”.

Il sindacato chiede il mantenimento dei servizi, investimenti strutturali e tutela dei lavoratori, sottolineando l’importanza dei due ospedali per la salute dei cittadini.

La manifestazione si terrà davanti all’Assessorato regionale alla Sanità, con la partecipazione di lavoratori e cittadini.