Il progetto SPACES – Sviluppo delle Potenzialità e delle Abilità Contro l’Emarginazione Sociale dei giovani con background migratorio nasce con l’obiettivo di rispondere a una delle sfide più urgenti della nostra società: l’integrazione dei giovani migranti. Promosso dal CREI (Comitato Regionale Emigrazione
Immigrazione) ACLI e finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, attraverso l’Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale (Programma Annuale Immigrazione 2024 – L.R.46/90), SPACES si rivolge a giovani tra i 15 e i 23 anni provenienti da Paesi Extra UE o apolidi che risiedono in Sardegna.

SPACES si propone di promuovere l’integrazione sociale e lavorativa dei giovani migranti attraverso un percorso che mette al centro le loro potenzialità e abilità, con l’obiettivo di prevenire l’emarginazione socio-culturale, economica e lavorativa. Il progetto vuole fornire agli utenti strumenti concreti per sviluppare potenzialità e competenze che li rendano protagonisti della loro vita sociale e professionale. Si
punta in particolare sul miglioramento della loro autonomia, responsabilità e autorealizzazione, caratteristiche fondamentali per facilitare l’accesso a contesti professionali e sociali adeguati.

Le attività del progetto, mirate e strutturate, non solo favoriscono lo sviluppo di competenze individuali, ma cercano anche di valorizzare i talenti e la creatività dei partecipanti, con l’intento di garantirne una permanenza stabile nei contesti socio-economici e una vita orientata al benessere. Il cuore del progetto si articola in attività di accoglienza, orientamento e supporto avanzato, che aiutano i partecipanti a inserirsi in contesti educativi, formativi e lavorativi.

1. Sportello di accoglienza e orientamento: Ogni settimana, per 10 ore, lo sportello offre un ampio supporto linguistico e culturale grazie alla presenza di operatori e mediatori linguistico-culturali (inglese, francese, spagnolo, arabo, russo-ucraino), in grado di orientare i giovani nel percorso di alfabetizzazione, formazione professionale e ricerca attiva di lavoro. Tra i servizi offerti: supporto per l’iscrizione a corsi di alfabetizzazione, rilevamento delle competenze, redazione di CV e lettere motivazionali, scouting online
per la ricerca di opportunità lavorative, e inserimento in progetti di servizio civile universale.

2. Attività individuali con psicologo: Ogni partecipante avrà a disposizione sessioni individuali con psicologi, che somministreranno test per rilevare caratteristiche di personalità e attitudini individuali, così identificando potenziali aree di maggior successo. Al termine dei test, un incontro di feedback aiuterà il giovane a comprendere le proprie potenzialità e ad affrontare con maggiore consapevolezza il percorso di coaching.

3. Coaching personalizzato: Il progetto prevede un percorso di coaching rivolto a circa 25 giovani. Ogni percorso avrà una durata di 10 ore e sarà guidato da coach professionisti, che accompagneranno i partecipanti nell’individuazione di obiettivi formativi e professionali, nella pianificazione delle azioni
necessarie per raggiungerli e nella simulazione di colloqui di lavoro. Il percorso si concluderà con una revisione delle strategie, per ottimizzare le azioni intraprese e rafforzare la motivazione.

Per i giovani migranti della Sardegna, SPACES è un’opportunità di crescita, integrazione e realizzazione personale e professionale. Attraverso un approccio personalizzato e il supporto di esperti, il progetto si propone di dare ai giovani le chiavi per un futuro migliore, basato su autonomia, lavoro e integrazione. Un percorso che non solo contribuisca alla crescita individuale, ma arricchisca anche la comunità locale, creando un ambiente più inclusivo e accogliente.

Partecipa anche tu! Se sei un giovane con background migratorio e hai tra i 15 e i 23 anni, o conosci qualcuno che potrebbe beneficiare di questa iniziativa, non esitare a contattare il progetto SPACES. Per maggiori informazioni o per iscriversi alle attività, visita il nostro modulo di contatto, disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo e ucraino: https://forms.gle/UGiFJxtBKyw6qTSM9

La Sardegna perde uno dei protagonisti silenziosi del suo calcio. Stefano Vavoli, ex portiere professionista, è scomparso a Quartu Sant’Elena oggi, 22 dicembre 2025, a pochi giorni dal suo 65° compleanno. Nato a Terracina il 30 dicembre 1960, Vavoli ha legato una parte importante della sua carriera e della sua vita all’Isola, che negli anni è diventata molto più di una semplice tappa sportiva.

Cresciuto nel settore giovanile del Genoa, esordì giovanissimo tra i professionisti: a soli 19 anni difese la porta rossoblù in Serie B, collezionando tre presenze in un momento reso particolare dalle contemporanee assenze dei portieri titolari. Da lì prese avvio un percorso fatto di sacrifici, categorie inferiori e una passione per il calcio che non lo avrebbe mai abbandonato.

Il primo legame con la Sardegna arrivò nelle stagioni successive, quando Vavoli vestì la maglia del Sorso Calcio. Fu proprio l’esperienza nell’Isola a rilanciarne il profilo, tanto da attirare, nell’estate del 1986, l’attenzione del Verona. In Veneto ricoprì il ruolo di secondo portiere alle spalle di Giuliano Giuliani e riuscì a coronare il sogno della Serie A. L’esordio nella massima serie avvenne il 12 ottobre 1986, nella sfida Udinese-Verona terminata 2-2, seguita una settimana dopo dalla gara casalinga contro l’Avellino, ancora una volta chiusa in parità.

Conclusa l’esperienza in Serie A, Vavoli tornò a calcare i campi della Serie C con Massese, Jesi, Turris e Campania. Nel 1992, il fallimento di quest’ultima società lo lasciò svincolato, segnando una nuova svolta nel suo percorso. Dopo un anno di inattività, fu ancora la Sardegna a offrirgli una nuova opportunità: accettò la proposta dell’Iglesias, nel Campionato Nazionale Dilettanti, tornando così su quei campi che sentiva ormai come casa.

Nel 1995 decise di appendere definitivamente i guanti al chiodo, ma non si allontanò dal calcio. Iniziò infatti l’attività di preparatore dei portieri in diverse squadre dilettantistiche sarde, mettendo la propria esperienza al servizio dei giovani e delle realtà locali. La passione, però, lo riportò ancora una volta in campo: a 37 anni tornò a giocare in Prima Categoria con il Muravera, proseguendo poi in Promozione e infine con il Dolianova, ancora in Prima Categoria.

Stefano Vavoli è stato uno dei tanti calciatori che hanno trovato in Sardegna non solo una seconda occasione sportiva, ma una vera e propria dimensione di vita. Un uomo di campo, lontano dai riflettori, che ha lasciato un segno profondo soprattutto nel calcio isolano, fatto di sacrificio, passione e legami autentici. Con la sua scomparsa, il calcio sardo perde una figura discreta ma preziosa, ricordata con rispetto da chi lo ha conosciuto tra pali, campi polverosi e allenamenti quotidiani.