Si è tenuto a Silanus il concorso “𝗜𝗹 𝗽𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗿𝗱𝗲𝗴𝗻𝗮” in cui, per la terza volta, maestri pasticceri ed esperti del settore si sono riuniti per celebrare questo dolce tradizionale della pasticceria italiana e premiare il miglior panettone sardo. Il contest è stato promosso e patrocinato dall’𝘈𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦𝘮𝘪𝘢 𝘚𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘪𝘦𝘷𝘪𝘵𝘰 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 e realizzato dal Comune di Silanus con la collaborazione delle aziende Molino Casillo e Padre della Vaniglia.

Ecco i nomi dei vincitori:
Per la categoria “𝗠𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿 𝗽𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗿𝗱𝗲𝗴𝗻𝗮 𝟮𝟬𝟮𝟰”:

• prima classificata: Claudia Devinu – Ittiri;
• secondo classificato: Felix Van Laethem – Alghero;
• terza classificata: Francesca Motzo – Cuglieri;

Per la categoria “𝗠𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗮𝗻𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗲/𝗽𝗮𝗻𝗱𝗼𝗿𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟰”:

• prima classificata: Annamaria Sarritzu – Quartu Sant’Elena;
• seconda classificata: Elisa Masala – Orani;
• terza classificata: Diana krasta – Capoterra.

L’Amministrazione Comunale ha voluto, inoltre, consegnare una targa in ricordo di Gavino Mura, stimato membro della famiglia Mura e parte dell’azienda FGM. Il ringraziamento dei partecipanti va in particolar modo a Manolo Albano, ideatore del contest.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.