Genoa-Cagliari, il duello infinito: al Ferraris finisce in parità

La storia infinita tra Genoa e Cagliari in Serie A si arricchisce di un nuovo capitolo. Nella loro 49esima sfida, al Ferraris finisce ancora una volta in equilibrio, con il primo tempo che regala un botta e risposta da brividi
La storia infinita tra Genoa e Cagliari in Serie A si arricchisce di un nuovo capitolo. Nella loro 49esima sfida, al Ferraris finisce ancora una volta in equilibrio, con il primo tempo che regala un botta e risposta da brividi: al rigore di Marin replica Frendrup con la freddezza del leader. Nella ripresa Miretti porta in vantaggio i liguri, ma un rigore di Piccoli riporta la parità in campo. E così al Ferraris finisce 2-2.
Il primo tempo si gioca a ritmi intensi, con entrambe le squadre che mostrano dinamismo e voglia di incidere. A passare in vantaggio è il Cagliari: all’ottavo minuto, Marin trasforma un calcio di rigore con una conclusione centrale, assegnato per un fallo di mano in area da parte di Thorsby. La risposta del Genoa è immediata: dopo appena quattro minuti, una rimessa laterale in zona offensiva sulla destra, battuta da Zanoli, porta al pareggio. Il pallone finisce al centro dell’area, dove Mina respinge di testa in modo impreciso, favorendo Frendrup, che con il mancino insacca sul palo destro.
I primi quarantacinque minuti regalano occasioni per entrambe le formazioni, con i portieri Leali e Sherri chiamati più volte a interventi decisivi. Il Cagliari di Vieira cerca di colpire con giocate rapide e cross provenienti soprattutto dalla corsia destra, grazie all’attività costante di Zanoli. Il Genoa di Nicola, invece, si dimostra particolarmente insidioso sui calci piazzati, sfruttando l’abilità dei propri uomini sulle palle inattive.
Nel secondo tempo, il Genoa trova il vantaggio grazie a un’azione da manuale: Thorsby vince un duello fisico con Luperto sulla fascia destra e, con grande velocità, entra in area di rigore. Il centrocampista norvegese crossa basso al centro per Miretti, che, con un movimento verso sinistra, batte l’immobile portiere Sherri. Un gol che mette il Genoa in vantaggio e infiamma il pubblico sugli spalti.
Il Cagliari, però, non si dà per vinto e, nel recupero, ha l’opportunità di pareggiare grazie a un rigore. Sta per scoccare il novantesimo, l’arbitro Sozza indica il dischetto per un contatto in area tra Martin e Piccoli. Il numero 91 del Cagliari non sbaglia, calciando un rigore preciso a mezza altezza sulla destra, mentre Leali si tuffa dalla parte opposta, impotente.
Il finale della partita è caratterizzato da un’altra decisione controversa. Viola viene ammonito per un intervento in scivolata con la gamba alta su Thorsby, ma il VAR interviene e, dopo aver rivisto l’episodio, trasforma il cartellino rosso in un altro giallo, lasciando il numero 10 della squadra sarda in campo.

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Le Domus de Janas diventano Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Todde: “Un traguardo storico”

L'annuncio è arrivato oggi da Parigi, durante la sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale.
Parigi, 12 luglio 2025 – Le Domus de Janas, antiche tombe scavate nella roccia e simbolo della civiltà prenuragica della Sardegna, sono ufficialmente entrate nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. L’annuncio è arrivato oggi da Parigi, durante la sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, coronando un percorso iniziato nel 2018 e promosso dal Centro Studi “Identità e Memoria” (Cesim), con la Regione Sardegna e l’UNESCO del Ministero della Cultura tra i principali protagonisti istituzionali. Comune capofila della candidatura: Alghero.
«È un traguardo storico – ha dichiarato la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde – che sancisce il valore universale del nostro patrimonio archeologico e culturale. Le domus de janas non sono solo vestigia antichissime, ma vere e proprie espressioni identitarie di un popolo, oggi riconosciute a livello mondiale. Il loro ingresso nella lista UNESCO è il risultato di un lavoro collettivo e apre nuove prospettive per il turismo culturale, la valorizzazione delle aree interne e l’occupazione locale».
Le domus de janas, che in lingua sarda significa “case delle fate”, sono tombe preistoriche scavate nella roccia tra il Neolitico e l’Età del Rame, diffuse in tutta la Sardegna. Si stima che sull’isola ne esistano oltre 3.500, di cui 210 arricchite da decorazioni simboliche e rituali che testimoniano il pensiero spirituale e l’arte della civiltà prenuragica.
Il riconoscimento UNESCO si è concretizzato attraverso l’inserimento del sito seriale denominato “Arte e architettura della Sardegna preistorica. Le Domus de Janas”, comprendente 17 necropoli e aree archeologiche di altissimo valore storico e culturale.
I siti sardi inclusi nel Patrimonio Mondiale:
Necropoli di Anghelu Ruju (Alghero)
Necropoli di Puttu Codinu (Villanova Monteleone)
Necropoli di Monte Siseri / S’Incantu (Putifigari)
Necropoli di Mesu e Montes (Ossi)
Necropoli di Su Crucifissu Mannu (Porto Torres)
Domus de janas dell’Orto del Beneficio Parrocchiale (Sennori)
Domus de janas della Roccia dell’Elefante (Castelsardo)
Parco dei Petroglifi (Cheremule)
Necropoli di Sant’Andrea Priu (Bonorva)
Necropoli di Sa Pala Larga (Bonorva)
Necropoli di Los Forrighesos (Anela)
Necropoli di Ispiluncas (Sedilo)
Necropoli di Mandras / Mrandas (Ardauli)
Necropoli di Brodu (Oniferi)
Necropoli di Istevene (Mamoiada)
Parco Archeologico di Pranu Mutteddu (Goni)
Necropoli di Montessu (Villaperuccio)

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