Lo sapevate? I fossili più antichi presenti in Italia si trovano in Sardegna, sono gli archeociati

Cagliari è il capoluogo della regione Sardegna e conta oggi più di 140.000 abitanti (oltre 400.000 come città metropolitana). La città sorge nella parte meridionale dell’Isola, al centro dell’omonimo golfo, su rocce risalenti al periodo Neogene e in particolare all’epoca miocenica. La formazione geologica più antica in affioramento sono le “Marne di Gesturi” (Burdigaliano superiore-Langhiano medio) che affiorano tra Pirri e Monserrato. Queste sono costituite da marne arenacee fossilifere con livelli di calcari, arenarie e tufiti pomiceo-cineritiche.
La successione miocenica passa poi alle “Argille di Fangario” che affiorano a nord dell’abitato. Questa formazione è costituita principalmente da agille, marne e arenarie marnose dal ricchissimo contenuto fossilifero (piante, invertebrati, vertebrati) e che sono state assegnate a un intervallo temporale compreso tra il Langhiano medio e il Serravalliano inferiore. Successivamente abbiamo le “Arenarie di Pirri”, risalenti al Serravalliano, costituite principalmente da arenarie molto ricche di fossili di animali marini. La successione miocenica termina con i “Calcari di Cagliari” del Tortoniano-Messiniano. Questa formazione è ben rappresentata dell’area urbana con affioramenti ben esposti nei colli e nei parchi cittadini.
A) sezione geologica che va dall’area di Sant’Avendrace al Poetto (mod. dal Foglio 557 Cagliari),
B) dente di squalo, miocenico Otodus megalodon, Argille di Fangario (Museo “D. Lovisato”, Cagliari), C) valva di mollusco pettinide miocenico, Calcari di Cagliari (Capo Sant’Elia),
D) mollusco Thetystrombus latus del Pleistocene Superiore (MIS 5e, “Panchina tirreniana”), Calamosca (Museo “D. Lovisato”, Cagliari).
I “Calcari di Cagliari” sono stati oggetto di numerosi ritrovamenti di fossili di invertebrati marini come molluschi e coralli ma anche di vertebrati marini (denti di squalo, fossili di cetacei, sirenidi e tartarughe marine) e di vertebrati terrestri che vissero nelle limitrofe aree emerse (coccodrilli e tartarughe dal guscio molle). Le evidenze geo-paleontologiche presenti nel territorio di Cagliari ci dicono che durante il Miocene si estendeva un mare ricco di vita nel quale vivevano diverse specie di cetacei e squali come il gigantesco megalodonte (Otodus megalodon).
La mancanza di depositi marini pliocenici suggerisce che l’area di Cagliari durante questa epoca era molto probabilmente emersa dal mare, emersione che ha portato all’erosione di parte delle rocce mioceniche. Testimonianze di depositi del Pleistocene le abbiamo invece lungo la costa (es. Calamosca e nell’area del Porto canale) dove è presente la “panchina tirreniana”, costituita principalmente da arenarie e conglomerati litorali con fossili di molluschi che oggi vivono lungo le coste del Senegal (“ospiti caldi”) e che testimoniano l’ultimo integlaciale precedente all’attuale (attorno a 125.000 anni fa). Sempe al Pleistocene risalgono le brecce ossifere a mammiferi e uccelli un tempo presenti presso Bonaria ma che sono state segnalate anche in altre aree della città (San Bartolomeo).