L’ossidiana sarda, tra il V e il IV millennio a.C., arrivò in Spagna: ritrovati manufatti a 1200 km di distanza dalla Sardegna
Per approfondire l'argomento o visitare il giacimento di ossidiana di Conca Cannas contattare il GeoMuseo MonteArci Stefano Incani di Masullas.
Una ricerca scientifica ha svelato un nuovo capitolo delle connessioni preistoriche nel Mediterraneo: gli oggetti in ossidiana rinvenuti in siti funerari della Spagna nord-orientale provengono dalla Sardegna, precisamente dal sito di Conca e Cannas di Masullas nel Monte Arci. Ce ne parla il geologo Luigi Sanciu.
Questi prodotti hanno raggiunto la penisola iberica durante il picco di diffusione dell’ossidiana sarda nel passaggio tra il V e il IV millennio a.C. Grazie ad un’analisi fatta con tecniche moderne, è stato possibile confermare con certezza questa origine, dimostrando antiche rotte di scambio che superavano mari e distanze, infatti se si considera il suo arrivo attraverso la Corsica e la Provenza francese si parla di 1200 km di distanza.
I manufatti ritrovati, come offerte nelle tombe, erano parte di rituali funerari, ma restano molte domande sul loro significato e utilizzo, non essendoci chiari legami con il sesso o l’età delle persone sepolte. Queste scoperte ci portano a riflettere sull’importanza delle connessioni culturali e commerciali nell’antichità e sull’incredibile ingegno delle prime società umane.
Se volete approfondire l’argomento o visitare il giacimento di ossidiana di Conca e Cannas contattare il GeoMuseo MonteArci Stefano Incani di Masullas.
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