In Sardegna ci sono tre coltelli famosissimi: ecco quali sono e dove vengono realizzati
Le tre tipologie di coltello sardo sono simboli di una cultura che ha saputo adattarsi e conservare intatta la propria identità attraverso i secoli. Ogni coltello racchiude in sé una parte della storia e della tradizione della Sardegna, e per chi lo possiede, è come portare con sé un pezzo di quest'isola antica e fiera
La tradizione sarda è ricca di simboli e strumenti che raccontano la storia dell’isola e il legame indissolubile con la terra, e tra questi, uno degli elementi più caratteristici è il coltello sardo, un oggetto che coniuga praticità e maestria artigianale. I coltelli sardi sono molto più che semplici strumenti da taglio: rappresentano l’identità culturale, l’abilità artigianale, e il rispetto delle tradizioni dell’isola. Le tre principali tipologie di coltello sardo, ciascuna con caratteristiche uniche e un significato storico profondo, sono il Pattadese, l’Arburesa, e il Guspinese.
Pattadese: il coltello simbolo della Sardegna
Il Pattadese è probabilmente il coltello sardo più conosciuto, apprezzato sia per la sua bellezza estetica sia per la funzionalità. Originario del comune di Pattada, in provincia di Sassari, è un coltello pieghevole (a serramanico) con una forma affusolata e una lama curva a foglia di mirto, simbolo che richiama il paesaggio sardo e la sua vegetazione. È tradizionalmente realizzato con materiali di alta qualità come l’acciaio inox o il damasco per la lama, e spesso il manico è scolpito in corno di montone o di muflone, materiali che richiedono grande precisione e cura.
Il Pattadese ha una lunga storia: nato come strumento di lavoro per pastori e agricoltori, oggi viene considerato un vero e proprio oggetto di artigianato, spesso acquistato come souvenir o simbolo della tradizione sarda. Le linee eleganti e il suo equilibrio tra estetica e funzionalità fanno del Pattadese un oggetto simbolo della Sardegna.
L’Arburesa: forza e praticità
L’Arburesa, originaria di Arbus nel Sud Sardegna, è un coltello caratterizzato da una forma robusta e una lama più ampia rispetto al Pattadese. A differenza del Pattadese, che può essere utilizzato per fini ornamentali, l’Arburesa è concepita per essere un vero e proprio strumento da lavoro. Storicamente, era il coltello usato dai pastori e dai contadini nelle attività quotidiane: la sua lama larga e resistente è adatta a tagliare carne, legna, e ogni tipo di materiale usato nei lavori rurali.
Il manico dell’Arburesa è spesso in legno d’ulivo o in corno, e la sua struttura permette una presa salda, ideale per affrontare lavori anche pesanti. È un coltello che rappresenta la forza e la resistenza dei sardi, pensato per durare nel tempo e affrontare usi intensi.
Il Guspinese: un coltello dall’anima antica
Il Guspinese, proveniente da Guspini, è una tipologia di coltello meno conosciuta rispetto agli altri due, ma altrettanto affascinante. È caratterizzato da una lama a punta leggermente curva e un manico dalla forma ergonomica che garantisce una presa salda e sicura. Simile all’Arburesa in termini di robustezza, il Guspinese è però considerato un coltello ancora più versatile, adatto sia a lavorare materiali duri sia come coltello per la caccia.
Tradizionalmente, il manico del Guspinese è realizzato in materiali naturali, spesso in legno di ginepro o in corno, con rifiniture semplici ma eleganti, che lo rendono un pezzo unico e carico di significato. Questo coltello è stato per secoli il compagno dei pastori e dei cacciatori, che lo utilizzavano sia per difesa sia come strumento multifunzionale.
Oltre alle loro caratteristiche tecniche e funzionali, i coltelli sardi rappresentano un’arte antica tramandata di generazione in generazione. Gli artigiani sardi, detti arrotini o coltellinai, dedicano la loro vita alla creazione di coltelli che sono vere e proprie opere d’arte, seguendo procedure che richiedono precisione e passione. Ogni coltello è unico e porta con sé il marchio distintivo del suo creatore, così come un pizzico di storia e identità dell’isola.
Questi coltelli, soprattutto nelle loro versioni artigianali, sono molto più che strumenti di uso comune: sono oggetti da collezione che raccontano una storia e rappresentano un legame profondo con il territorio. Preservare la tradizione dei coltelli sardi significa, dunque, mantenere viva una parte della cultura sarda, un patrimonio immateriale fatto di competenze, arte, e rispetto per il passato.
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