Nel cuore pulsante di Cagliari, lungo la storica Via Roma, il 1934 segnava un anno speciale per La Rinascente. Con le sue eleganti vetrine, questo grande magazzino era il simbolo di un’Italia in trasformazione, un’epoca di crescita e novità che affascinava il pubblico. Ma l’evento che attirava maggiormente l’attenzione era la “Fiera del Bianco”, un’occasione annuale dedicata ai tessuti e alla biancheria per la casa, che riuniva clienti e curiosi da tutta la città.

Foto Alfredo Ferri, E. Riva, pubblicata dal gruppo Facebook, Cagliari Fotografica tra Passato e Presente

In uno scatto d’epoca, l’eleganza e la professionalità delle commesse della Rinascente si riflettono nei sorrisi composti e nelle divise impeccabili, testimoni di uno stile ormai iconico. Queste giovani donne, simbolo di una generazione che si apriva al mondo del lavoro e al modernismo, accoglievano i clienti con cortesia e un tocco di raffinatezza. Lo scatto immortala l’atmosfera dell’evento: scaffali colmi di biancheria candida, la luce naturale che entra dalle grandi finestre, e lo splendore architettonico del negozio che si affacciava sull’ampio viale alberato di Via Roma.

Questa immagine non solo racconta un momento di vita quotidiana degli anni ’30, ma evoca anche la storia di Cagliari, fatta di luoghi che hanno accompagnato i cambiamenti sociali e culturali della città, di un’Italia che scopriva il fascino della modernità senza perdere quello tradizionale. Si ringrazia per gli scatti il gruppo Facebook, Cagliari Fotografica tra Passato e Presente, foto Alfredo Ferri e E.Riva.

La Galleria del Sale celebra il suo decimo anniversario con tre nuovi interventi d’arte pubblica che completano la programmazione del 2024, proseguendo il percorso iniziato con le opere di Ericailcane, Daniele Gregorini e Skan nell’aprile scorso. Questi ultimi interventi consolidano il ruolo della Galleria del Sale come punto di riferimento nell’arte contemporanea cagliaritana e ne arricchiscono il contesto con una varietà di linguaggi artistici unici.

Opera di Marullo

A partire dal 10 Novembre, una mappa digitale sarà resa disponibile gratuitamente sul sito galleriadelsale.it Questa mappa offre ai visitatori uno strumento interattivo per scoprire le opere esistenti e quelle che, nel corso degli anni, sono scomparse, creando così una connessione più profonda con il contesto storico e artistico della galleria.

Murale di Ericailcane e Michele Schirru

“Il Giullare” di Emanuele Marullo – L’opera “Il Giullare” di Emanuele Marullo, installata all’entrata della Galleria del Sale, accoglie i visitatori con una scultura realizzata con funi tecniche e travetti di ferro. Ispirata ai “radiolari” – organismi marini dalle forme intricate – questa scultura colorata e di forte impatto visivo si configura come un cosmo geometrico che interagisce con il paesaggio urbano. Con la sua capacità di integrare le sculture nel contesto naturale o architettonico, Marullo esplora il concetto di un habitat in costante trasformazione, dove il dialogo tra uomo e architettura emerge come un’interazione nomade e fluida.

“Eden” di Stella Ziantoni – “Eden”, murale dell’artista Stella Ziantoni, affronta il tema del rapporto tra donna e natura. La composizione rappresenta un recinto patriarcale che la storia ha imposto alle donne, equiparando l’universo femminile agli altri esseri viventi, animali e vegetali. Con elementi naturalistici e figure oniriche di vividi colori, Ziantoni racconta la forza e la delicatezza dell’essere donna in una narrazione visiva ricca di simboli. Questo intervento è stato reso possibile grazie al supporto del tour operator Bagamunda, che dona 1€ per ogni biglietto venduto dei tour di street art presso la Galleria del Sale.

Murale di Ziantoni

La Dedica al Territorio di Alessio Zucca – Alessio Zucca, invece, ha scelto un approccio espressionista per realizzare una complessa superficie che non rientra nel classico concetto di murale. La sua opera fonde il suo immaginario con elementi iconici dell’archeologia sarda, come le navicelle nuragiche e i bronzetti raffiguranti sacerdoti nuragici. Il risultato è un mosaico di ritagli e frammenti che sembrano provenire da mondi diversi, riflettendo l’atmosfera e il contesto circostante. Attraverso uno stile che richiama il collage, Zucca crea un’immersione in una realtà astratta che si compone di dettagli unici, dando forma a una rappresentazione visiva della cultura e del paesaggio sardi.

Questi tre nuovi interventi non solo confermano la vivacità della scena artistica cagliaritana, ma offrono anche al pubblico un’occasione per immergersi in un dialogo con l’arte contemporanea in uno spazio urbano vivo e in continuo divenire