Lo sapevate? In Sardegna ci sono numerosi ponti romani. Ecco dove si trova quello meglio conservato

Simbolo della poderosa opera di penetrazione romana nell’intero territorio sardo, la felice collocazione di questi ponti ha fatto sì che siano stati utilizzati praticamente fino all’età moderna, con continue manutenzioni, adattamenti e ristrutturazioni.
I romani, a differenza dei cartaginesi, in Sardegna, durante il loro dominio, non si fermarono alle coste ma penetrarono all’interno dell’Isola, anche grazie a una articolata rete di comunicazioni stradali. La costruzione di un sistema viario che collegasse le parti meridionale e settentrionale della Sardegna e unisse trasversalmente da Est a Ovest i centri principali portò alla costruzione di numerosi ponti per superare i corsi d’acqua.
La felice collocazione di questi ponti ha fatto sì che siano stati utilizzati praticamente fino all’età moderna, con continue manutenzioni, adattamenti e ristrutturazioni, per cui è adesso assai complesso riconoscere le strutture sicuramente appartenenti al periodo romano. Ad esempio l’attuale ponte di Fordongianus ripete il percorso di un ponte romano di cui restano solo i piloni in opus quadratum, lo stesso apparato costruttivo delle Terme I, cosa che lo fa supporre coeva all’edificazione delle Terme in età traianea.

Resti del ponte romano sul Tirso all’altezza di Santa Giusta, antica Othoca (foto Soprintendenza Archeologica Cagliari)
Però, per lungo tempo, i romani conferirono in Sardegna il titolo di “colonia” a una sola città: Turris Libisonis, l’attuale Porto Torres. Nel periodo dell’Impero, infatti, questa città divenne il centro più importante della Sardegna settentrionale, sia per i commerci che per il numero di abitanti. Da qui, ad esempio, partivano i carichi di grano delle pianure settentrionali alla volta di Roma, e forse anche minerali della vicina Argentiera. Alla periferia di Porto Torres si può ancora ammirare un superbo ponte romano ancora intatto che ha sette arcate (ampie da 5 a 11 metri) e che è lungo 60 metri, costruito con enormi blocchi di porfido trachitico.
In altri luoghi della Sardegna ci sono altri ponti simili a questo ma nessuno si è conservato così perfettamente. Restano comunque simbolo della poderosa opera di penetrazione romana nell’intero territorio sardo.

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