Accadde oggi: 25 ottobre 1970, il Cagliari campione d’Italia travolge l’Inter 3-1 a San Siro

I rossoblù avevano appena vinto lo Scudetto e arrivano a Milano in testa alla classifica: tutto fa pensare a un secondo trionfo in serie A. Riva è in gran forma, la squadra gira ed è gasatissima per l'esperienza in Coppa dei Campioni. Si tratta della quarta giornata: per il Cagliari segnano Riva due volte e Domenghini, di Mazzola (che prega i rossoblù di non infierire) la rete della bandiera nerazzurra. In quell'occasione Gianni Brera creò per Riva il soprannome "Rombo di Tuono".
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Accadde oggi: 25 ottobre 1970, il Cagliari campione d’Italia batte l’Inter 3-1 a San Siro.
I rossoblù avevano appena vinto lo Scudetto e arrivano a Milano in testa alla classifica: tutto fa pensare a un secondo trionfo in serie A.
Riva è in gran forma, la squadra gira ed è gasatissima per l’esperienza in Coppa dei Campioni. Si tratta della quarta giornata: per il Cagliari segnano Riva due volte e Domenghini, di Mazzola (che prega i rossoblù di non infierire) la rete della bandiera nerazzurra. In quell’occasione Gianni Brera creò per Riva il soprannome “Rombo di Tuono”.
Purtroppo sei giorni dopo Hof ruppe la gamba a Riva nella gara Austria-Italia e i sogni di gloria del Cagliari crollarono.

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La triste storia di Antonio Tanca, il 13enne morto nell’incendio di Bessude il 3 agosto del 1988

Muore nelle campagne di Bessude il piccolo Antonio Tanca: il tredicenne è il primo bambino a morire in Sardegna a causa di un incendio.
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Era ancora vivido il terrore per il terribile incendio di Curraggia di pochi anni prima, divampato nel terribile 28 luglio del 1983, quando nelle campagne di Bessude – in provincia di Sassari – si consumò l’ennesima tragedia del fuoco, una piaga che ancora oggi continua a mietere vittime e devastare decine di ettari nelle campagne e nelle città della Sardegna.
Quel 3 agosto fu, però – se possibile – ancor più triste. A morire fu un bambino, il giovane Antonio Tanca, tredicenne che da pochi giorni soltanto era tornato nell’Isola per trascorrere le vacanze estive nella città natale dei suoi genitori. Antonio Tanca è solo uno dei tanti nomi che compaiono nel lunghissimo elenco delle vittime del fuoco in Sardegna, ma fu il primo bambino a morirne.
Come si raccontò poi sulle pagine di Repubblica furono decine le persone che rimasero più o meno gravemente ustionate, nel disperato tentativo di domare le fiamme. Migliaia di ettari e pascoli furono comunque distrutti, a causa anche di un forte scirocco che soffiò per l’intera giornata, raggiungendo picchi di 80 km/h. Le case della zona furono abbandonate, le greggi disperse: anche l’incendio di Bessude fu una tappa tragica della storia degli incendi in Sardegna.

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