S’Avanzada, tra le più vaste, suggestive e articolate caverne urbane della Sardegna
Alla scoperta del lago sotterraneo di Cagliari nelle grotte de S’Avanzada, a cura di Marcello Polastri.
Al suo interno potrebbe conservare diverse cattedrali, tanto è alta ed estesa. È S’Avanzada, tra le più vaste, suggestive e articolate caverne urbane della Sardegna. A raccontarci la sua storia è lo speleologo e scrittore Marcello Polastri di Sardegna Sotterranea, di cui riportiamo le bellissima immagini. S’Avanzada diede la roccia utile per costruire il soprastante quartiere di Castello, detto “Castedd’e Susu”. Sorregge la Cittadella dei Musei, e infatti potrebbe diventare anche un luogo per ospitare spettacoli, concerti, mostre, accogliere una palestra di arrampicata, diventare una succursale del museo.
L’ingresso della caverna si trova a due passi dal Terrapieno. È ridotto ad un buco su un muro di blocchetti in parte asportati da mani anonime. Superato quel foro, davanti ai nostri occhi, ecco lo spettacolo. Una serie di scale sospese consentono di scendere comodamente nei livelli più bassi del complesso sotterraneo. Fino a qualche anno fa gli spazi erano invasi da una montagna di rifiuti: fortunatamente oggi sono stati ripuliti per bene dopo un intervento di Sardegna Sotterranea in collaborazione con De Vizia, agenzia del demanio, Museo Archeologico e Soprintendenza.
Varie nicchie conservate nelle pareti rocciose offrono l’idea che forse la parte più profonda e antica della caverna era adibita a luogo di culto. E che, al tempo stesso, nella restante parte interna, avveniva l’estrazione dei blocchi di roccia calcarea.
Secondo la tradizione proverrebbero infatti da questo sito le pietre squadrate usate per costruire la Basilica paleocristiana di San Saturno. Cosa peraltro probabile. Ma è più probabile che gran parte del quartiere Castello sia stato edificato proprio con questa roccia.
Leggenda vuole oltretutto che in questa caverna venissero impaccati i malfattori. Dal Medioevo al 1600 inoltrato era infatti usanza che i giustiziati restassero appesi per lungo tempo al cappio delle forche all’imboccatura della Grotta S’Avanzada, di monito a chi entrava ed usciva dalla città del passato.
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