L’omaggio a Rombo di Tuono, applausi e spettacolo nella notte del Premio alla Carriera 2024
Applausi per i sardi Piero Marras e Francesco Medda. Tripudio per Pupi Avati. Un omaggio a Rombo di Tuono nel corso della serata. Grande successo per il Premio alla Carriera 2024. Tra gli omaggiati della prestigiosa targa, anche Piero Marras e Francesco Medda. Tra i presenti, Pupi Avati e Massimo Boldi.
La sala ha continuato a riempirsi ben oltre l’orario di cartello. Poi al Teatro Massimo di Cagliari su il sipario per la seconda edizione del Premio alla Carriera 2024. Cultura, cinema, giornalismo, musica e spettacolo: tra i protagonisti più attesi, il regista Pupi Avati, il maestro Piero Marras e il comico Massimo Boldi.
Sei nomi attesi sul palco per ricevere l’ambito premio alla carriera, riconosciuto a chi si è distinto in vari ambiti della carriera. Un evento organizzato dall’associazione Event’s Partners, con il contributo della Regione Sardegna e dell’assessorato alla Pubblica Istruzione.
Ad aprire la serata, i saluti preliminari del presidente Lucio Caredda e del direttore artistico Marco Tullio Cocco, seguiti dall’esibizione violinistica di Anna Tifu a incantare il pubblico cagliaritano. Poi, via alle premiazioni, con Luca Telese e Giuliano Guida Bardi a fare gli onori di casa.
Primo premiato, il lirico Francesco Medda
Sardegna e Cagliari protagoniste del Premio alla Carriera 2024. Primo a ricevere la prestigiosa targa è stato il cantante lirico cagliaritano Francesco Medda.
“Ero un bambino e stavo seduto a teatro. Ho assistito all’opera ‘I pescatori di perle’ – opera lirica di Georges Bizet – e ricordo che già quel mondo dietro il sipario mi affascinava”. Da qui una ricca carriera che ha portato Medda a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri mondiali. Sino alla presidenza, ora, dell’associazione ArpaDor di Bruxelles.
Approfittando del centenario pucciniano, Medda, prima di ricevere la targa, ha regalato due straordinarie esibizioni ai suoi concittadini presenti. E la risposta di Cagliari è stata all’altezza. “Ho creato la mia associazione nel periodo della pandemia – spiega – e lavoriamo per aiutare i giovani cantanti e creare una generazione conscia e preparata”.
Simbolo di identità di Sardegna, il premio a Piero Marras
Voce della Sardegna e simbolo di identità isolana. Un lungo applauso ha accolto il maestro Piero Marras, esponente della musica etnica sarde. “Fin da piccolo imitavo Elvis Presley”, ricorda Marras che tra le sue opere in carriera c’è anche la prima canzone in lingua sarda, “Mama”, per il gruppo ICE, presenta alle Nuove Proposte di Sanremo. La targa alla carriera consegnata nelle mani del polistrumentista nuorese dal sindaco di Atzara, comune che a Marras, oltre alla cittadinanza onoraria, ha dedicato anche un vitigno, ribattezzato con il suo nome. Prima, però, due omaggi. Il primo ai minatori sardi con Sixteen Tons Di Tennessee Ernie Ford; il secondo al mitico Rombo di Tuono con il brano “Quando Gigi Riva tornerà”, scritto nel 1982 e cantanto in occasione del funerale del campione rossoblù, lo scorso gennaio. “È proprio in quella occasione che ho visto il popolo sardo unito”.
Non solo musica, ma anche giornalismo: premio a Francesco Merlo e Barbara Alberti
Premio 2024 per il giornalista Francesco Merlo. Dal Corriere della Sera alla Repubblica, più di 40 anni di carriera e diversi premi. L’ Italia raccontata dalla prima alla seconda repubblica, gli anni di Craxi e Andreotti. In cantiere anche una biografia di Alessandro Manzoni. “Era meteropatico e ipocondriaco”, spiega Merlo, “aveva le caratteristiche tipiche dell’italiano. Dal libertino al pentimento. Ed era figlio di mamma come tutti noi. Un grande italiano che era arcitaliano”.
Premio alla Carriera “a distanza” anche per la scrittrice, opinionista e sceneggiatrice Barbara Alberti, assente per motivi di salute e collegata online alla sala del Massimo. “Sono felicissima di aver ricevuto un premio dalla Sardegna, terra dove ancora c’è un senso di giustizia e ho avuto la fortuna di conoscere Filippo Martinez”.
Cinema, i nomi attesi
Tra i premiati, e più attesi, c’è stato anche Massimo Boldi. Protagonista di innumerevoli cinepanettoni al fianco di Christian De Sica e simbolo della comicità italiana. “Da giovane ho sempre pensato di far ridere i mie compagni”. Un esordio da batterista in un gruppo musicale, poi la scoperta del talento comico. Il passaggio al Derby di Milano e l’amicizia con Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Cochi. Per il futuro prossimo, il progetto di un film dal sapore natalizio, “A Capodanno tutti da me”.
Attesissimo della serata, lo sceneggiatore, produttore e regista Pupi Avati. Ultimo successo, “L’orto americano”, protagonista all’ ultima mostra del cinema di Venezia. “I film della mia vita? Devo ancora farli”, le parole di Avati che con ironia e simpatia ha raccontato cultura e amori dell’Italia del passato. Tantissimi gli aneddoti e gli episodi di una straordinaria carriera. “Che cosa è la vita? Una collina che ognuno sale aspettando di trovare in cima un premio. Arrivato in alto mi sono accorto, guardando il percorso di discesa, di quanto io sia sedotto dal periodo che è stato”.
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