Sant’Agostino, il simulacro e la sacra reliquia in processione per le vie di Cagliari

Dalla Cattedrale alla sua chiesa tra il Largo Carlo Felice e il rione Marina. Al XIII centenario dalla traslazione delle spoglie a Pavia, il simulacro di Sant'Agostino e la sua sacra reliquia, consegnata alla Diocesi di Cagliari, è stata portata in una lunga e partecipata processione cittadina.
Al XIII centenario dalla traslazione delle spoglie di Sant’Agostino a Pavia, in occasione della giornata del 28 agosto la reliquia del santo vescovo di Ippona è stata accolta dalla città e consegnata alla Diocesi di Cagliari. Così, dalla Cattedrale e sino alla sua chiesa nel Largo Carlo Felice, la sacra reliquia, dono della Deputazione di Storia Patria per la Sardegna, è stata portata in processione per le vie del centro cittadino insieme al simulacro. Il reliquiario verrà custodito nel Museo diocesano accanto agli abiti tradizionalmente attribuiti a Sant’Agostino.
Le celebrazioni di Sant’Agostino 2024
Una figura, anticamente considerata patrono minore della Sardegna, che a Cagliari ha sempre trovato molta venerazione. Una festa iniziata già dalla sera del 27 agosto con la celebrazione di Santa Monica e un concerto dell’orchestra Wendt, diretta da don Raimondo Mameli, da tre anni rettore della chiesa di Sant’Agostino. Nella giornata del 28 agosto, invece, la funzione solenne celebrata da monsignor Giuseppe Baturi nella Cattedrale di Cagliari. Qui un lungo applauso dei numerosissimi fedeli ha accolto la consegna ufficiale della reliquia nelle mani dell’arcivescovo. Poi, una lunga processione, con le note della banda musicale San Giuseppe di Pirri, ad accompagnare il simulacro di Sant’Agostino e la reliquia nella chiesa tra il Largo Carlo Felice e la via Baylle per la messa solenne.
Sant’Agostino, fra tradizione e storia
Le spoglie di Sant’Agostino sono state custodite in Sardegna per oltre duecento anni. Secondo una leggenda popolare, il filosofo africano approdò a Cagliari, forse dove oggi c’è il molo a lui intestato, e qui operò il miracolo dell’allungamento di una trave di ginepro, insufficiente a far da sostegno alla capriata di un edificio. La tradizione spiega come la trave fosse quella della chiesetta di Sant’Agostino, che sorgeva un tempo dove ora c’è il noto Palazzo Accardo. Antica usanza popolare era quella di appendere a questa trave rami infiorati e lampade per la festa del Gremio dei conciatori, che si celebrava a settembre.
Sant’Agostino in Sardegna e l’antica chiesa sotto palazzo Accardo
Alla sua morte, originariamente il corpo di Sant’Agostino riposava a Ippona. Tuttavia, sotto la pressione della minaccia di invasione vandalica e su volontà del re ariano Genserico, il mondo cristiano e i vescovi africani iniziarono una diaspora, intorno al 507-508, scegliendo la Sardegna come luogo dove custodire le spoglie del vescovo. Si costruì così un luogo di culto, composto di un santuario e una cripta, sotto Palazzo Accardo nel Largo Carlo Felice, nella quale furono custodite le reliquie fino all’ottavo secolo. Sotto Filippo II di Spagna, quella chiesa venne poi abbattuta e ricostruita nella sede attuale.
La traslazione a Pavia sotto i Longobardi
Si dice però che quando le spoglie di Agostino furono traslate a Pavia in epoca longobarda, nel monastero di San Pietro in Ciel d’oro, restarono nella cripta le sue vesti: una casula, una dalmatica e una tunicella, che con ogni probabilità ricoprivano il corpo o un simulacro-reliquiario. Quelle stesse reliquie custodite nel tesoro della Cattedrale, oggi museo diocesano.
La leggenda dell’acqua miracolosa
Alla figura di Sant’Agostino è legata anche la leggenda dell’acqua, scaturita dal corpo dopo il trasporto a Pavia e che un tempo sgorgava nella cripta. Questa avrebbe avuto poteri curativi. Una leggenda che a poco a poco è andata a perdersi.

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