Da “S’ozzastru” un messaggio di speranza per la natura sarda e non solo

Si chiama "S'ozzastru" ed è il corto animato di Carolina Melis che si è aggiudicato il premio come miglior film Studio Eko' della quarta edizione di Alta Marea Festival di Termoli. La storia di un olivastro millenario distrutto dalle fiamme dell'uomo e dopo tornato a germogliare. Un messaggio di speranza per la natura, sarda e non solo.
Si chiama “S’ozzastru” ed è il corto animato di Carolina Melis che lo scorso 2 agosto si è aggiudicato il premio come miglior film Studio Eko’ della quarta edizione di Alta Marea Festival di Termoli. Una grande soddisfazione per la designer e illustratrice un po’ cagliaritana e un po’ danese, con 25 anni di esperienza nel mondo dell’animazione, tra Inghilterra, Cina e Dubai. Ma anche un messaggio di speranza per la natura, sarda e non solo.
Un trionfo per “S’ozzastru”, prodotto da Nical Films, anticipato lo scorso luglio dalla conquista di un oro nella sezione film alla prima edizione dei Collision Awards di New York, per la migliore direzione artistica. Fonte di ispirazione è S’Ozzastru di Luras, celebrato come l’albero più antico d’Italia e terzo d’Europa. La storia di un olivastro millenario, andato in fiamme a Cuglieri nel 2021 e un anno dopo tornato a germogliare. Diventando così simbolo di resilienza. “Tutto è quasi capitato per caso. – spiega Carolina Melis – Due anni fa mi è arrivato questo soggetto, una storia interessante in cui l’ambiente è protagonista. La tematica principale racconta di un albero che ci ha messo millenni per crescere e in pochissimo tempo è stato distrutto”.
È la prima produzione di animazione interamente realizzata nell’Isola da Nas- New Animation in Sardegna. La tutela dell’ambiente e la difesa della terra in un corto che ha come protagonista un albero e tutto viene visto dal suo punto di vista. “Il paradosso di una storia che capita frequentemente – le parole della Melis – questa natura così preziosa che viene brutalmente distrutta per un capriccio o ignoranza umana. Un corto che fa vedere come, nonostante il susseguirsi delle culture, quest’ albero sia stato sempre presente in maniera silenziosa ma importante”.
Un albero, una storia e un’iconografia made in Sardinia, sì. Musiche di Sebastiano Dessanay, che rievocano la Sardegna, e voce di Claudia Aru. “Ma la presenza di S’ozzastru a festival nazionali e internazionali, come quello di New York, ci fa capire come questa possa essere una storia di tutti”.
Il corto, nella sua chiusura, veicola un messaggio positivo. “C’è una bambina la cui ombra diventa albero”, spiega Carolina Melis, “quasi a dare una speranza nel recupero della nuova consapevolezza di apprezzare e rispettare maggiormente la terra. Non c’è quindi solo critica. Ma anche portare le giovani generazioni a una nuova sensibilità”.

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