Roberto Vannacci in Sardegna: “Isola stupenda e sardi persone eccezionali”
Roberto Vannacci in Sardegna per la presentazione del suo libro “Il mondo al contrario”. Dall Europarlamentare della Lega parole di amore per l'Isola, "la considero un pochino casa mia", e di stima per i sardi, "persone eccezionali". Diverse tematiche affrontate. Tra queste anche l'assalto eolico e fotovoltaico nell'Isola: "La volontà di mettere queste pale eoliche è contraria alla bellezza di questa terra".
Roberto Vannacci in Sardegna per la presentazione del suo libro “Il mondo al contrario”. Un tour da nord a sud dell’Isola, iniziato già dai primi di agosto, che ha visto l’europarlamentare della Lega fare tappa prima a Tortolì, poi a Porto Rotondo e successivamente, nella giornata dello scorso 21 agosto, a Portoscuso. A organizzare l’incontro è stato il comitato culturale “Il mondo al contrario”.
E per Vannacci non è certamente la prima volta. Nel 2023 infatti, a Villasimius, la prima presentazione del suo “Il mondo al contrario”. E il generale, ai microfoni dell’emittente radiofonica 90-4 You Carbonia, non manca di rinnovare il suo amore per l’Isola. “La Sardegna, la considero un pochino anche mia, viste le mie origini sarde. Vengo nell’Isola da più di 40 anni, ho una casetta a Costa Rei e in questa terra ci sono cresciuto”.
Da Roberto Vannacci parole d’amore per la Sardegna, “un piccolo paradiso, un’ isola stupenda”, e di forte stima per il popolo sardo, “persone eccezionali. Vengo qua dal 1980, quando ero bambino, ho lavorato sull’Isola, per questioni addestrative e all’inizio di Fortza Paris. Mi piacciono le tradizioni, la gente e il suo modo di intendere la vita”.
Tra le tematiche trattate, le servitù militari in Sardegna. “Credo che l’Isola e i sardi vivano bene questa presenza. Ha preservato tante aree di quest’Isola. Conosco Capo Teulada, Perdasdefogu, Capo San Lorenzo, da sempre utilizzate come zone di addestramento”. E sui movimenti contrari, “Bisognerebbe capire che cosa sia vero e che cosa no. – le parole del generale – A Tortolì una parte della discussione ha toccato la presenza del Poligono di Perdas. Alcuni abitanti di Perdas presenti hanno detto di far parte del cosiddetto quadrilatero di centenari e hanno voluto mettere in evidenza proprio questo aspetto piuttosto che altri”. E conclude: “Penso sia una caratteristica dell’Isola, come in altre zone della penisola. Se ci sono persone che difendono la patria, devono avere anche la possibilità di addestramento”.
Tra i militari c’è chi ha subito i danni dell’uranio impoverito, su cui il generale si è più volte espresso. “Ho partecipato a tante missioni all estero. A tal proposito, mi riferisco al teatro operativo iracheno, dove era evidente che era stato usato munizionamento di quel tipo, e quindi l’esposizione all’uranio impoverito era uno dei rischi da prendere in considerazioni. Situazione dei poligoni sardi? Non ho nessuna evidenza al riguardo, non ho fatto alcuni studi di questo tipo e non ho elementi conoscitivi per andare oltre”.
Altra tematica, il boom di sottoscrizioni in Sardegna per la legge di iniziativa popolare Pratobello 2024 contro assalto eolico e fotovoltaico. “Questo vale per la Sardegna e altri posti. La volontà di mettere queste pale eoliche è contraria alla bellezza di questa terra. Siamo conosciuti in tutto il mondo e non possiamo fare scempi ambientali per un ritorno energetico risibile”.
Italia e Sardegna alle prese con il problema di approvvigionamento energetico, tra i pro e i contro del verde. “Il nucleare è una forma di produzione di energia che ci consentirà di arricchire il mix di energetico di cui abbiamo bisogno. A fronte dell’energia che produrrebbe una sola centrale nucleare, noi dovremmo mettere centinaia di pale eoliche che deturperebbero il paesaggio di migliaia di ettari, fortuna dell’Italia e della Sardegna, pensando che sia energia verde, ma non lo è assolutamente. Con una centrale nucleare riusciremmo a ottenere una quantità di energia estremamente elevata in una porzione di terreno molto ridotta, con impatto naturale meno significativo rispetto alle pale eoliche”.
“Il mondo al contrario” e le polemiche suscitate da alcune tematiche affrontate, come le migrazioni. “Il fenomeno attuale vede persone che deliberatamente partono da luoghi più reconditi della terra per venire a stabilirsi in Italia. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un’ immigrazione economica, con una percentuale del 70-80%”, le parole di Vannacci che aggiunge “Perché aprire le porte incondizionatamente? Le immigrazioni sono spesso necessarie, sì, ma devono essere regolari. Deve esserci un sistema che consenta l’ ingresso delle persone a fronte della disponibilità di lavoro e soggiorno. Il rischio altrimenti è la presenza di persone disperate che vanno a bivaccare nelle stazioni e che spesso sono portate ad attività delinquenziale”.
Altra questione calda è la guerra in Ucraina che infiamma l’est europeo. “La ricerca della pace è ciò che tutti vorremmo. La guerra è fonte di distruzione, morte e povertà. Una prosecuzione della politica e come tale deve raggiungere un fine. Se questa guerra tra Russia e Ucraina non non ha prodotto risultati tangibili, allora tocca urgentemente trovare una situazione che faccia cessare le ostilità e porti gli attori di questo conflitto a un tavolo di negoziazione”.
E sul ruolo della Nato. “Le guerre non scoppiano mai per la volontà di uno solo. la Russia ha sempre basato la sua sicurezza su clima e spazio, già durante il secondo conflitto mondiale e le guerre napoleoniche. Se si va a togliere parte dello spazio a una nazione che fonda proprio su questo la sua esistenza stessa, la si sta minacciando nella sua capacità di esistere. E queste sono cause da prendere in considerazione, fermo restando che c’è comunque un paese aggressore che ha illegittimamente lanciato un attacco contro un altro”.
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