Narbolia ha celebrato con grande orgoglio il ritorno della sua campionessa olimpica, Alessia Orro, con una meritata medaglia d’oro al collo. Ma chi più di tutti ha gioito per lei è il nonno: negli scatti il pianto commosso dell’anziano nell’abbracciare la nipote, appena tornata da Parigi.

Il piccolo comune dell’oristanese si è riempito di entusiasmo e ammirazione per la giovane atleta, il cui impegno e dedizione hanno portato il nome dell’Italia e della Sardegna a brillare sul palcoscenico mondiale.

Con ogni palleggio, Alessia ha dimostrato che i sogni possono diventare realtà, se alimentati dalla passione e dal sacrificio. Il suo trionfo non è solo personale, ma anche un successo condiviso da tutta la comunità, che si sente parte integrante di questo straordinario viaggio verso l’oro olimpico. Narbolia non potrebbe essere più fiera della sua figlia prediletta, un simbolo di determinazione e talento.

Le azzurre battono 3-0 gli Usa (25-18, 25-20; 25-17) facendo sembrare semplice quella che è una vera e propria impresa. Alessia Orro ha giocato una partitona.

Alessia Orro

Per la prima volta nella storia infatti l’Italia del volley vince una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Julio Velasco, coach delle azzurre, riesce a realizzare con le donne quello che non era riuscito a fare con gli uomini: diventare campione olimpico.

Per l’Italia femminile di volley finora il miglior piazzamento olimpico era stato un quinto posto (nelle Olimpiadi di Atene 2004 e Londra 2012).